Economia e Fisco

Stipendi scuola, i docenti guadagnano 10mila euro in meno rispetto agli altri dipendenti pubblici

Stipendi scuola, i docenti guadagnano 10mila euro in meno rispetto agli altri dipendenti pubblici

Il rinnovo del contratto scuola porterà aumenti medi di 140 euro per i dipendenti di un settore ancora lontano, a livello retributivo, dai colleghi della pubblica amministrazione. Questo significa che anche il migliore degli accordi che potrebbero essere presi nei prossimi giorni non consentirà di allineare le retribuzioni agli standard minimi che consentirebbero di arrivare a una soglia accettabile.

Diecimila euro in meno

Al momento, secondo le statistiche, gli insegnanti della scuola italiana guadagnano al mese addirittura diecimila euro in meno rispetto alla retribuzione media annua dei dipendenti della Pubblica amministrazione. Lo comunica l’Aran, Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni.

Nei prossimi giorni riprenderanno le trattative finalizzate a rinnovare il contratto entro la fine dell’estate. Una scadenza fondamentale per consentire a i nuovi aumenti di essere corrisposti in busta paga entro la fine dell’anno, insieme al saldo degli arretrati, scorporati dall’indennità di vacanza contrattuale già percepita in questi mesi in busta paga da docenti e personale ata.

Se invece non si riuscisse a firmare il rinnovo entro l’estate, il rischio è che per gli aumenti si debba aspettare addirittura l’anno prossimo, una beffa considerato che il triennio di contratto è già scaduto da diversi mesi.

La battaglia dei buoni pasto

Tornando alle statistiche, al momento gli insegnanti a tempo indeterminato, comuni e di sostegno, percepiscono circa 32.500 euro l’anno, mentre il personale in regime di diritto pubblico arriva a oltre 43.700 euro l’anno.

Confronto che diventa ancora più impietoso se si considera la media dei colleghi europei, in grado di percepire cifre ben più elevate. C’è poi il problema in Italia della mancata equiparazione tra stipendi dei docenti di ruolo e precari, con tutta una serie di diritti negati a chi non dispone di contratto a tempo indeterminato in aperta violazione delle indicazioni europee contro la discriminazione dei lavoratori sulla base della tipologia di rapporto di lavoro sottoscritto.

Di questo e di altri temi si parlerà nel prossimo rinnovo di contratto scuola, con alcune tematiche come quelle dell’introduzione dei buoni pasto che costituiscono un cavallo di battaglia per sindacati come Anief che potrebbero bloccare ulteriormente una trattativa già complessa.