Scuola

Abilitazione docenti: master riconosciuto con valore abilitante, con crediti dati dagli atenei anticipabili nel tempo ma in forma aggiuntiva

Una delle novità più discusse della riforma del reclutamento docenti riguarda il ruolo dei Cfu all’interno del percorso per diventare docenti. Con l’addio ormai prossimo ai 24 Cfu, ritenuti dal ministro un modello non adeguato di valutazione e di formazione, si passerà all’introduzione dei 60 Cfu, che nelle intenzioni del ministro dovrebbero essere la colonna portante del nuovo percorso di formazione iniziale dei docenti.

Ipotesi master

Il Ministro Bianchi spiega cosa c’è dietro la decisione: “Nel testo che abbiamo proposto c’era una riduzione drastica dei 60 crediti. Ma poi abbiamo sentito tutte le società scientifiche, i matematici, i fisici, l’Accademia dei Licei, e tutti ci hanno detto che nella magistrale disciplinare non si può togliere neanche un credito alla disciplina, ma soprattutto tutti ci hanno detto che non si possono sostituire crediti disciplinari con crediti pedagogico-didattici per chi voglia fare l’insegnante” spiega il ministro Bianchi.

La strada che ha portato dunque ai 6 Cfu è stata dunque inevitabile: “Quindi siamo giunti all’idea di prevedere 60 crediti aggiuntivi”. Ma la situazione è ancora fluida e in questo senso potrebbero esserci novità: “Possiamo anche fissare meglio la cosa, con un master riconosciuto con valore abilitante, purché funzioni in modo tale che i crediti siano sempre dati dagli atenei, magari anticipabili nel tempo ma in forma di crediti aggiuntivi: questo è l’accordo con il ministero dell’Università”.

La formazione docenti

Il presupposto fondamentale da cui partire è che “è l’Università che si impegna a garantire un ateneo dotato di effettiva capacità di riconoscere i crediti, in termini di strumentazione, di persone adeguate, di attività di ricerca. Ma non dobbiamo neanche strafogare le nostre università – avverte – altrimenti non le mettiamo in condizione di fare quello che domandiamo loro”.

Sulla scuola di formazione, il ministro respinge al mittente le critiche: “Non abbiamo creato un nuovo baraccone – risponde alla senatrice Bianca Laura Granato – abbiamo fatto una scuola di formazione leggerissima, con 5 membri che possano fare riferimento a tutto il nostro sistema universitario e di formazione superiore. Si utilizzino Invalsi e Indire, su cui stiamo operando una profonda rilettura. La scuola di alta formazione è il luogo dove fare convergere le due istituzioni con le loro specificità”.