Riaperture scuole gennaio 2022: le decisioni delle singole Regioni
Anche la Calabria riflette seriamente sull’opportunità di riaprire le scuole il 10 gennaio. La decisione della Campania, anche se a rischio impugnativa del Governo, rischia di fare proseliti e in Calabria si sta riflettendo seriamente sulla possibilità di lasciare gli studenti a casa fino a fine gennaio. E in vista della riapertura delle scuole a gennaio 2022, è probabile che altre Regioni o sindaci di Comuni decidano di seguire la strada di De Luca.
Aprire in ritardo per garantire la sicurezza degli studenti
Il presidente della Calabria Roberto Occhiuto spiega le ragioni della necessità di rimandare il ritorno in presenza: «La dad in una regione come la nostra che ha carenze di natura digitale e infrastrutturale è sempre un problema. Mi rendo conto che però aprire la scuola con qualche giorno di ritardo potrebbe aiutare ad un rientro in sicurezza per gli studenti. Per questa ragione anche io ho sostenuto la posizione di tutti i presidenti dei Regione che chiedevano al Governo di differire di una decina di giorni l’apertura delle scuole per poterle poi aprire in sicurezza».
Appello ai sindaci
Al contrario di De Luca, Occhiuto sa di non avere il potere di prendere una decisione simile. Cosa che invece possono fare i sindaci: «Il Governo ha scelto diversamente, io per mio conto ho fatto l’unica cosa che potevo fare, differire di un paio di giorni, perché tutte le ordinanze che i presidenti dovessero fare sulla chiusura delle scuole sarebbero facilmente impugnate dopo i decreti di aprile». «Quindi i presidenti di Regione non possono intervenire chiudendo le scuole, possono magari farlo i sindaci e io non mi sto opponendo alle loro richieste che chiedono la mia opinione sull’apertura o chiusura delle scuole, ma non è una competenza che hanno i presidenti delle Regioni. Noi possiamo fare pressioni sul governo ma su questo tema le pressioni non hanno sortito alcun effetto».
E i sindaci hanno già iniziato a raccogliere l’appello del presidente della Regione, come quello di San Giovanni in Fiore, nel cosentino. “Per precauzione, prudenza, buon senso e spirito di collaborazione nei confronti delle strutture sanitarie – afferma la sindaca Rosaria Succurro – oggi sotto pressione costante, ho ordinato la chiusura delle scuole fino a sabato 15 gennaio. In questo stesso periodo, la didattica si svolgerà distanza. Ho assunto la decisione dopo aver sentito i dirigenti sanitari, i comandanti locali delle forze dell’ordine, i dirigenti scolastici, i rappresentanti della Chiesa e delle attività produttive. Era giusto determinarsi in questo senso, per causa dell’aumento dei contagi che si è registrato negli ultimi giorni, al momento, per fortuna, senza casi gravi”.
Tutti i Comuni coinvolti
Seguono la strada altri sindaci: a Motta San Giovanni nel Reggino il sindaco Giovanni Verduci ha attivato la didattica a distanza, così come nei comuni di Taverna, Magisano e Pentone, nella Presila Catanzarese.