Scuola

Stato di emergenza 2022: niente proroga dopo marzo, addio organico Covid docenti e ata?

Era già previsto e prevedibile, ma adesso arriva la conferma ufficiale da parte del premier Draghi: lo stato di emergenza legato alla pandemia non verrà prorogato oltre il 31 marzo. Una novità importante, un segnale forte, se si considera che di fatto l’Italia è in stato di emergenza da due anni, da quando cioè il virus è arrivato in Italia.

Pandemia in via di risoluzione

La fine dello stato di emergenza coinvolge anche il mondo della scuola: “Il Governo è consapevole del fatto che la solidità della ripresa dipende prima di tutto dalla capacità di superare le emergenze del momento. La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese. Voglio annunciare che è intenzione del Governo non prorogare lo stato d’emergenza oltre il 31 marzo”.

Lo ha annunciato il premier Mario Draghi a Firenze.

Scuole sempre aperte, addio quarantene da contatto

E ancora: “Da allora non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate. Le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatti. Metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all’aperto – tra cui fiere, sport, feste e spettacoli”.

Poi aggiunge: “Continueremo a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze. Ma il nostro obiettivo è riaprire del tutto, al più presto”.

Infine: “L’Italia è in ripresa, ma il Governo intende continuare ad aiutare chi è in difficoltà. Oggi, la principale preoccupazione è l’aumento del prezzo dell’energia. Il Governo è intervenuto più volte per aiutare imprese e famiglie – soprattutto le più povere – e per trovare soluzioni strutturali perché questo problema non si riproponga in futuro. La settimana scorsa abbiamo stanziato quasi 6 miliardi di euro, che si aggiungono agli oltre 10 che abbiamo già impiegato a partire dallo scorso anno. Incrementiamo la produzione nazionale di energia rinnovabile e di gas, che potrà essere venduto a prezzi più contenuti di quello importato. E aiutiamo le Regioni e i Comuni a sostenere i servizi di base, come l’illuminazione pubblica”.

E l’organico Covid docenti e ata?

Da capire cosa vorrà dire questo per altri aspetti del mondo della scuola. Ad esempio, ci si chiede se la mancata proroga dello stato di emergenza renderà per il Governo non necessario prorogare anche l’organico Covid fino a giugno (attualmente i contratti scadono a fine marzo, proprio in concomitanza dello Stato di emergenza), considerato che si tratta di personale assunto a tempo determinato proprio per far fronte alle misure straordinarie collegate alla pandemia.