I casi in cui chi ha un punteggio più alto quest’anno verrà scavalcato dall’algoritmo Gps 2025 nell’assegnazione

Avere un punteggio più alto non sempre è garanzia di ottenimento di un incarico migliore rispetto ai colleghi peggio posizionati in graduatoria. E’ uno dei motivi per cui viene spesso criticato l’algoritmo per le supplenze Gps, che opera in virtù della presentazione delle domande per le max 150 preferenze che avverrà nelle ultime due settimane di luglio.

La nuova norma sul docente di sostegno

Addirittura c’è chi auspica il ritorno alle convocazioni in presenza, ricordandole come più celeri e affidabili. Probabilmente non si arriverà mai a questo, e non sarebbe nemmeno conveniente, ma sicuramente l’auspicio per quest’anno è che si possano ridimensionare i casi di contestazione nell’assegnazione deli incarichi.

Le premesse non sono ideali in questo senso, dal momento che la nuova norma sulla conferma del docente di sostegno, rischia di aumentare i casi di docenti superati da colleghi posizionati peggio in graduatoria.

Questo dipende dal funzionamento dell’algoritmo, che non sempre premia chi ha la precedenza.

Il meccanismo dell’algoritmo

Il funzionamento dell’algoritmo si basa sullo scorrimento delle graduatorie in base al punteggio. La regola base è che chi ha un punteggio più alto viene considerato prima e ha priorità nell’assegnazione delle sedi, ottenendo quelle migliori o in generale quelle che ha messo prioritariamente nella domanda per le max 150 preferenze.

Questo però non costituisce un motivo di garanzia assoluta, perché il candidato che non ha espresso determinate sedi, anche se ha un punteggio più alto, non otterrà quelle sedi e risulterà rinunciatario. La logica conseguenza di questo ragionamento è che è fondamentale indicare il numero massimo di scelte possibili, compatibilmente con la certezza poi di voler accettare queste preferenze.

Altro elemento importante, cui gli uffici dovranno provvedere prima possibile, sarà ripulire le graduatorie dai docenti già immessi in ruolo. Una pratica che non avviene però sempre, e che può falsare dei turni di nomina.