Piano di emergenza per la carenza di specializzati: in attesa dell’esercito in arrivo da Indire, supporto straordinario per gli alunni con disabilità in Sardegna

In attesa che i Corsi Indire sulla specializzazione producano i loro effetti con chi otterrà il titolo grazie al primo ciclo e probabilmente grazie al secondo che il ministero ha intenzione di avviare a breve, sicuramente entro la fine dell’anno come previsto dal decreto, c’è chi si porta avanti con il lavoro per cercare di porre rimedio alla cronica carenza di docenti specializzati sul sostegno.

I docenti privi di specializzazione

Una riposta alle tante critiche sulle decisioni del ministero di varare il doppio canale di specializzazione per fronteggiare l’emergenza delle 80mila cattedre assegnate annualmente a docenti privi di specializzazione, che sostiene le graduatorie siano già sature e che i corsi Indire produrranno solo disoccupati.

Non è sicuramente di questo parere la Regione Sardegna che si sta muovendo autonomamente per potenziare l’inclusione scolastica e a risolvere il problema della strutturale mancanza di docenti specializzati nel sostegno.

I fondi stanziati

La necessità nasce dal fatto che oltre il 60% di insegnanti nella regione lavorano con contratti di precarietà. Penalizzati gli stessi docenti e naturalmente gli alunni con disabilità.

La proposta è di stanziare 400 mila euro finalizzati a istituire 200 nuovi posti destinati alla formazione di futuri docenti di sostegno. Docenti che dovrebbero poi essere assunti stabilmente nei prossimi mesi.

Non solo: verranno stanziati anche altri 1 milione e 350 mila euro destinati all’abbattimento delle tasse di iscrizione ai corsi di specializzazione, con un contributo diretto di fino a 2.000 euro per ogni docente ammesso. Un investimento nei confronti dei docenti e degli studenti destinatari di insegnamento sul sostegno.

In attesa dei nuovi spacializzati

Il tutto in attesa di capire se i nuovi specializzati Indire, che il ministero ha assicurato verranno gradualmente immessi in ruolo nei prossimi anni, riusciranno a coprire proprio quelle zone dove strutturalmente da anni le scuole devono avere a che fare con carenza di docenti, costrette poi ad affidare le cattedre a docenti privi della necessaria specializzazione.