Per il momento nessuno stop alla conferma del docente di sostegno su richiesta della famiglia. Il 31 maggio scadono i termini per presentare richiesta al dirigente scolastico, e la decisione del TAR del Lazio di oggi di respingere l’istanza cautelare presentata da alcuni sindacati conferma come almeno per l’anno prossimo salvo sorprese, la novità sarà introdotta.
La decisione del Tar
Va detto che la decisione del Tar è più su aspetti formali che sui contenuti, considerato che secondo i giudici amministrativi la richiesta dei sindacati non coincide con l’esigenza dalla totalità dei docenti, per cui si configura una sorta di conflitto di interessi che divide i rappresentati.
Inoltre non esistono prove di danni a carico di alcun docente, dal momento che eventuali diritti lesi non si sono ancora configurati, ma potrebbero avvenire solo in sede di assegnazione delle supplenze tramite algoritmo, e sono tutti da verificare.
Anief contesta la decisione, sottolineando che il ricorso è stato promosso con il patrocinio di Anief ma presentato esclusivamente da docenti, senza il coinvolgimento diretto dell’organizzazione sindacale.
Tutto rimandato al 19 novembre
Tutto rinviato dunque all’udienza decisiva fissata per il 19 novembre. In quell’occasione, si potrà discutere con cognizione di causa e con elementi concreti, dal momento che l’algoritmo avrà già provveduto ad assegnare gli incarichi e ci saranno casi specifici di eventuali docenti scavalcati con punteggi superiori a favore di docenti confermati, anche non specializzati.
Il rischio è che si assista a una vera e propria paralisi delle supplenze e dell’anno scolastico se in quella circostanza a lezioni pienamente avviate, il Tar dovesse riscontrare irregolarità accogliendo il ricorso.
Anief insiste nel considerare questa norma un riscs://www.miuristruzione.com/2025/05/13/algoritmo-gps-2025-il-caso-in-cui-un-docente-con-continuita-potra-scavalcare-un-collega-con-un-punteggio-supehio per l’equità dal momento che si tratta di un sistema che penalizza competenze ed esperienza, non supportando nemmeno l’obiettivo dichiarato di assicurare continuità didattica.
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