Concorso scuola PNRR1: sanatoria per anno di prova e abilitazione, per abolire disparità di trattamento tra vincitori
Presentata un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per chiedere un intervento sulla situazione dei docenti vincitori dei concorsi PNRR1. La questione riguarda la differenza di trattamento tra coloro che hanno ottenuto l’abilitazione prima della pubblicazione della graduatoria e chi l’ha conseguita successivamente.
La situazione
Il concorso per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria, disciplinato dal DDG n. 2575 del 6 dicembre 2023, ha subito una modifica con la nota ministeriale n. 202382 del 26 novembre 2024. Secondo questa disposizione, i docenti assunti con contratto a tempo determinato e ancora privi di abilitazione potranno completare il periodo di prova e formazione soltanto nell’anno scolastico 2025/2026, dopo aver conseguito l’abilitazione e firmato il contratto a tempo indeterminato. Chi invece era già in possesso dell’abilitazione al momento dell’assunzione potrà svolgere l’anno di prova nel 2024/2025.
Secondo i parlamentari, questa scelta penalizza i candidati con una posizione più alta in graduatoria. Infatti, molti di loro hanno completato i percorsi abilitanti tra novembre e dicembre 2024, rispettando quanto stabilito dalla nota ministeriale n. 9171 del 14 maggio 2024. Non avendo alcuna colpa per il ritardo nell’acquisizione dell’abilitazione, vedono comunque posticipata la loro possibilità di entrare in ruolo rispetto a candidati con punteggi inferiori, ma già abilitati.
La richiesta
Alla luce di questa situazione, è stato chiesto al Ministro di adottare misure per correggere questa disparità, permettendo ai vincitori del concorso 2023 di svolgere l’anno di prova nel 2024/2025, indipendentemente dal momento in cui hanno ottenuto l’abilitazione. Secondo i promotori dell’interrogazione, un mancato intervento rischierebbe di ritardare l’immissione in ruolo di numerosi docenti, con conseguenze negative per il sistema scolastico e il suo naturale turnover. Un’azione tempestiva potrebbe invece garantire maggiore equità nelle procedure concorsuali e una gestione più razionale delle risorse umane nella scuola.