Economia e Fisco

Scatti stipendiali precari: due mesi di tempo concessi all’Italia o la procedura di infrazione andrà avanti

Due mesi per rispondere alla Commissione Europea. Sono queste le tempistiche concesse all’Italia per fornire riscontro alla procedura d’infrazione contro il nostro Paese, identificata con il codice INFR(2024)2277. Il problema è sempre quello noto da diversi anni, ovvero l’abuso del precariato e i problemi che ne derivano, a cominciare dalla disparità di trattamento economico tra docenti a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato.

Attualmente, la normativa italiana non riconosce ai docenti precari aumenti salariali basati sull’anzianità di servizio, contravvenendo al principio di non discriminazione sancito dalla direttiva europea 1999/70/CE.

Per rispondere a questa contestazione, il governo ha varato il Decreto Legge n.131 del 16 settembre 2024, noto come Decreto Salva Infrazioni. La norma prevede un risarcimento per i lavoratori pubblici penalizzati da un uso improprio dei contratti a termine, con un indennizzo che può variare da quattro a ventiquattro mensilità, stabilito dal giudice in base alla durata del rapporto di lavoro e alla frequenza dei rinnovi contrattuali.

La questione è ora all’esame delle commissioni parlamentari competenti, sia al Senato che alla Camera, le quali dovranno valutare eventuali adeguamenti normativi. L’Italia ha due mesi per rispondere alla Commissione Europea; in caso di risposta insufficiente, Bruxelles potrà emettere un parere motivato, avviando il passo successivo della procedura d’infrazione.