Sono i giorni dell’attesa per la pubblicazione del bando di concorso PNRR 2024, il secondo previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Alle aspettative di chi vuole partecipare al concorso per provare ad accedere al ruolo, si uniscono le proteste di chi il concorso lo ha già fatto nel 2024, partecipando al suo gemello Pnrr1.

Esplode la protesta degli idonei

Proprio nelle ultime ore, da quando sono stati pubblicati i decreti autorizzativi dei bandi di concorso che dovranno essere pubblicati entro Natale, però, è esplosa la protesta dei candidati idonei alla prima procedura concorsuale prevista dal PNRR. Un concorso avviato esattamente un anno fa ma non ancora del tutto completato.

A indignare gli idonei del precedente concorso, il fatto che il ministero abbia deciso di non pubblicare alcuna graduatoria di merito. Chi ha superato le prove senza rientrare tra i vincitori, dunque, non ha alcun diritto se non la speranza di essere chiamato per sostituire chi rinuncia al ruolo.

Niente abilitazione

Perché ciò accada, però, è necessario essere nelle primissime posizioni, ma nessuno conosce esattamente la propria collocazione in virtù della mancanza di trasparenza da parte del ministero che non rende pubblici gli elenchi. A questo si aggiunge anche il fatto che superare le prove non consente di beneficiare nemmeno dell’abilitazione. Pur essendo concorsi ordinari, infatti, i nuovi concorsi Pnrr fanno parte della fase transitoria della riforma del reclutamento docenti, e per questo non sono abilitanti.

Nemmeno chi rientra nei posti a bando per la verità è abilitato, anzi deve provvedere a partecipare ai percorsi per ottenere i cfu richiesti in modo da trasformare il proprio contratto da tempo determinato a tempo indeterminato. Unica consolazione i 12.50 punti che vengono assegnati agli idonei, ma per rifare lo stesso concorso che nel frattempo ha visto inasprire il regolamento, che rende ancora più difficile accedere alle prove orali.

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