Proroga organico aggiuntivo Ata Pnrr: a casa 12.247 lavoratori, ma il rinnovo fino a giugno dei contratti resta una priorità
Il brusco e per certi versi inatteso arresto nel processo che doveva portare alla proroga dei contratti ATA PNRR lasci sconcerto tra i diretti interessati e nei sindacati, che si chiedono adesso quale futuro ci sarà per le scuole private di una forza lavoro indispensabile e per i lavoratori stessi che restano a casa senza contratto.
I lavoratori coinvolti
E non sono pochi, considerato che parliamo di 12.247 lavoratori coinvolti dai tagli che privano loro malgrado le scuole di una forza lavoro importante e che vengono privati loro stessi di uno stipendio, creando in questo modo un’emergenza sociale importante.
I sindacati non possono che registrare l’ennesimo capitolo di una disattenzione nei confronti della scuola che si concretizza in particolar modo nei confronti dei lavoratori ata, quasi a testimoniare una scarsa attenzione nei riguardi di una categoria troppo spesso sottovalutata nell’economia della gestione scolastica.
Il taglio 2.174 posti di personale ATA previsti nella bozza della Legge di Bilancio 2025 si aggiunge al contingente di 973 unità distaccato presso altre amministrazioni, già previsto dal DL Sport e Scuola.
L’emendamento ritirato
Ora arriva lo stop alle proroghe dei cosiddetti contratti PNRR, che coinvolgono ben 9.100 unità di personale: 3.100 tra amministrativi e tecnici e circa 6.000 per il profilo di collaboratore scolastico.
Sembrava tutto pronto per una proroga che invece per il momento non ci sarà alla luce della decisione di ritirare l’emendamento 10.5 che riguardava la proroga dei contratti per il personale ATA, assunto fino allo scorso anno per gestire le procedure legate ai fondi PNRR.
I sindacati non si arrendono, in ogni caso, e chiederanno la proroga dei contratti fino a giugno per tutto il personale coinvolto. A questo punto la strada richiede la riproposizione dell’emendamento e un intervento legislativo per avviare un piano straordinario di immissioni in ruolo. Ci si deve muovere su due fronti: ampliare l’organico ATA e rendere stabile l’attuale organico aggiuntivo.
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