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Proroga Organico Ata Pnrr: doccia fredda in commissione, ritirato l’emendamento per il rinnovo dei contratti

Brutte notizie per gli appartenenti all’Organico ATA PNRR. Arriva una brusca marcia indietro in merito alla questione del rinnovo dei contratti. Un po’ a sorpresa, nelle ultime ore Fratelli d’Italia ha deciso di ritirare l’emendamento che consentiva la proroga fino al 7 giugno dei contratti.

Niente proroga dei contratti

Torna quindi in discussione la questione inerente il rinnovo del personale ATA aggiuntivo legato ai progetti PNRR, che sembrava a un passo. La decisione è arrivata nel corso dei lavori in commissione per la conversione in legge del decreto 155. E’ stata la deputata di Fratelli d’Italia, Grazia Di Maggio a fare marcia indietro circa l’emendamento 10.5 che avrebbe consentito la proroga dei contratti per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario.

La notizia è stata riportata ufficialmente sul sito della Camera che aggiorna in tempo reale sull’andamento delle decisioni prese durante i lavori della Commissione.

Non è ancora stata motivata questa decisione che costituisce una brutta notizia per circa 9.100 lavoratori in attesa di rinnovo. Di questi 3.100 fanno parte del personale amministrativo e tecnico – originariamente finanziati con fondi PNRR. Gli altri 6.000 circa sono collaboratori scolastici retribuiti con fondi statali.

C’è ancora uno spiraglio

C’è anche da registrare che le commissioni hanno ritenuto di dover rimandare al mittente tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni. Rientrano in questo elenco quelli che avrebbero consentito di sbloccare la continuità lavorativa del personale ATA.

Se fossero passati questi emendamenti, sarebbero state sbloccate altre coperture finanziarie che avrebbero consentito di prorogare i contratti.

Ora sarà necessario trovare soluzioni alternative per il personale amministrativo e tecnico aggiuntivo PNRR, istituito per consentire lo sviluppo dei progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nelle istituzioni scolastiche.

Non è ancora detta la parola fine, perché uno spiraglio all’approvazione del provvedimento potrebbe arrivare da una riproposizione in Legge di Bilancio o nel Decreto Milleproroghe che sarà varato lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri.

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