Economia & Fisco

Opzione donne proroga 2022 ultimissime oggi: l’idea di Draghi

Opzione donne proroga 2022: le ultimissime oggi circa la riforma pensioni del Governo Draghi deve ancora prendere definitivamente forma, ma si cominciano già a delineare i contorni di alcune decisioni che caratterizzeranno la struttura portante della previdenza sociale italiana per i prossimi anni. Una delle novità più attese è rappresentata dalla conferma della proroga di Opzione Donna per un anno.

Assegno interamente contributivo

La proroga riguarda le lavoratrici che avranno la possibilità, in questo modo, di poter avere maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, accedendo al pensionamento con il calcolo dell’assegno interamente contributivo. La novità è che non servono più con 58 anni di età e 35 di contributi, oltre un anno di finestra mobile se dipendente (59 anni e 18 mesi di finestra se autonome), ma con 60 anni se dipendente e 61 se lavoratrice autonoma.

Opzione donne proroga 2022: come funziona

La nuova riforma dovrebbe lasciare invariate le finestre, che dovrebbero consentire di uscire con 61 anni se dipendente e 62 e mezzo se autonoma. Questa possibilità va a vantaggio di tutte quelle lavoratrici classe 1961 e le autonome nate nel 1960. Resta obbligatorio il requisito dell’aver versato i contributi necessari se non sono già uscite quest’anno. Le previsioni parlano di un calo del numero di lavoratori che decideranno di uscire: le stime dicono che nei primi 9 mesi di quest’anno sono state 14.555, e che oltre 11mila sono entro i 61 anni.

La proroga di “Opzione donna” è una buona notizia per tutte le lavoratrici che vogliono beneficiare di un trattamento pensionistico calcolato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo. L’assegno è un diritto di tutte le dipendenti e le autonome che hanno maturato i requisiti previsti dalla legge.

I requisiti per la proroga di Opzione Donna

Questi i parametri che consentono a una lavoratrice di ottenere l’assegno tramite Opzione donna:

12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti;
18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.

Per ottenere la pensione tramite Opzione donna, non deve essere più in piedi il rapporto di lavoro dipendente. Si può invece continuare a lavorare come autonomi.

Opzione donna estesa a tutti

Il requisito si considera perfezionato valutando la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurata. E’ necessario aver completato il requisito di 35 anni di contribuzione al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti, ove richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico.

La pensione è liquidata esclusivamente con le regole di calcolo del sistema contributivo di cui al decreto legislativo 180/1997. Draghi sta anche pensando di estenderei criteri di Opzione Donna per tutti, in modo da agevolare la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro per tutte le categorie di dipendenti, anche uomini.

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