Scuola

Supplenze gps: algoritmo assume un professore ma ne paga due

Il tema delle Supplenze Gps e dell’assegnazione delle cattedre continua a tenere banco e a suscitare molte polemiche. Che l’algoritmo non fosse esente da difetti è stato evidente a tutti sin dalla prima ora. Quali siano i difetti intrinsechi dell’algoritmo, invece, è materia sulla quale il Governo dovrà interrogarsi in maniera approfondita per correggere uno strumento che in ogni caso ha avuto la sua utilità. E che può essere riproposto, a patto che non mini la fiducia degli insegnanti.

Mole enorme di dati da elaborare

Un nostro lettore scrive

Algoritmo e GPS: l’algoritmo segue una sequenza logica per selezionare i dati. Un algoritmo serio non si contraddice ogni volta che svolge il suo compito di selezione dati. Invece gli algoritmi degli Uffici Scolastici sono davvero interdetti e si contraddicono. Fanno quello che vogliono e fanno spendere anche più solti allo Stato. Basta vedere come ha individuato le nuove nomine automatizzate, praticamente ha, in molti casi, confuso i numeri. E in certi casi li ha dati i numeri. Diciamo che l’algoritmo si è comportato con un ragionamento di opportunità per alcuni e per altri invece no. Molti docenti, a tempo determinato, nelle scuole Italiane 2021-2022, sono stati individuati dall’algoritmo, penso per ragioni di welfare che fa spendere più soldi allo Stato Italiano. Poveretto l’algoritmo ha dovuto leggere una marea di dati che purtroppo ha dovuto elaborare dalle GPS e dalle ulteriori liste che si sono sovrapposte con le famose Istanze POLIS Online che andavano presentato entro il 21 agosto 2021.

Algoritmo più costoso

Queste ultime istanze sono degli elenchi aggiuntivi che si sono aggiunti a quello che c’era prima e ha fatto casino perché le GPS o si aprono oppure non si fanno dei rattoppi così, 14 giorni prima l’inizio delle scuole. L’algoritmo, quest’anno è davvero più costoso, perché ha individuato parte del personale docente, tra le persone che non avevano mai insegnato, i quali, questi ultimi hanno preso il posto degli insegnanti che invece, l’anno scorso hanno lavorato come precari e sono pagati dal INPS-NASPI.

Per ricapitolare: l’algoritmo dello Stato ha assunto un professore ma ne paga due – uno stipendio lo paga il Ministero dell’Istruzione (al neo assunto che ha preso il posto dell’insegnante dell’anno scorso) il secondo stipendio lo paga quindi la Cassa NASPI all’ex docente che non è stato nominato quest’anno nonostante avesse egli priorità per quanto riguarda l’Ufficio di Collocamento.

Ufficio di collocamento al contrario

Sembrerebbe una storia di welfare ma contraria ai suoi principi democratici. Infatti l’ufficio di collocamento fa di tutto per ricollocare i disoccupati, tra cui anche i soggetti che percepiscono la NASPI ed hanno dato la loro disponibilità per dare continuità ai contratti della scuola – invece l’Ufficio Scolastico Regionale probabilmente ha deciso di ignorarli. Parte di loro sono stati davvero ignorati e discriminati perchè sono stati scavalcati di persone con punteggio più basso del loro, in graduatoria.

Tutto questo meccanismo è davvero assurdo; ed anche poco rispettoso. Per non parlare dei riservisti i quali più che ottenere la riserva hanno ottenuto una vera spinta in alto in graduatoria ed hanno addirittura ottenuto un incarico di insegnante anche con 12 punti. Ma la cosa sempre molto ma molto deludente è che tra questi – non ben specificati riservisti ci sono alcuni che non hanno la laurea, hanno il diploma ma nonostante questa posizione, sono stati individuati come insegnanti di sostegno; praticamente da tecnico di laboratorio è passato a fare il sostegno. Nel rispetto degli alunni disabili.

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Sfruttare le riserve

Tutta colpa dell’algoritmo? Sì infatti per queste persone che ora si trovano a fare l’insegnante di sostegno grazie alle loro magiche riserve che li hanno fatto lievitare in alto alle classifiche superando tutto e tutti, pur non avendo mai fatto l’insegnante pensano che BES voglia dire Bisogna Essere Scemi a non sfruttare le riserve ottenere un contratto di lavoro. Questo è un buon modo di ragionare e soprattutto è un buon modo per insegnare come vanno le cose nella vita. Importante è avere le scorciatoie.