Scuola

Contratto scuola rinnovo: aumenti di 300€ per recuperare inflazione e caro vita

Sul tema contratto scuola rinnovo e aumenti sembrano sempre più lontani. Lo si evince dal silenzio che circonda la possibilità di immettere risorse aggiuntive per il settore scuola in vista dell’approvazione della Legge di Bilancio di fine 2021. Il tutto nonostante le buone sensazioni che si erano avute lo scorso mese di maggio in occasione della firma del Patto per la scuola, con il quale il Governo si era impegnato a mettere delle risorse aggiuntive per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego.

Servono almeno 4 miliardi in più

In quell’occasione, si era parlato anche della possibilità di impiegare queste risorse per valorizzare il personale della scuola. I destinatari dovrebbero essere gli insegnanti e il personale amministrativo. Per il contratto scuola rinnovo e aumenti sono imprescindibili, se si considera che per questo settore i livelli stipendiali sono fermi da più di 40 anni. In prima linea a combattere questa battaglia è Anief, che chiede “risorse certe per poter cominciare ad aprire queste trattative”. Secondo i conti del sindacato, la somma necessaria per consentire al comparto scuola di recuperare stipendi adeguati rispetto all’Europa, sarebbe di almeno 4 miliardi in più. Questa la cifra che dovrebbe essere messa sul tavolo per il rinnovo del contratto di categoria.

Aumento minimo di 300€

Il sindacato spinge il Governo e l’amministrazione scolastica a prendere decisioni significative in merito: “il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha approvato delle linee guida – dice il leader dell’Anief Marcello Pacifico -, ma il personale della scuola ha bisogno di aumenti minimi di 300 euro per recuperare l’inflazione e il costo della vita perso negli ultimi 13 anni quando è scattato il primo blocco degli stipendi. E serve pure un’azione forte per verificare il trattamento economico-giuridico fra il personale precario ed il personale di ruolo”.

Indennità per prevenire abusi dei contratti a termine

Lo scopo di aumentare gli investimenti è quello di “ridefinire i profili professionali, i livelli stipendiali e riconoscere delle indennità” necessarie. “Le abbiamo chiamate semplicemente come indennità di rischio, indennità di incarico e di sede – ha spiegato Pacifico -: la prima è legata certamente al Covid ed è veramente importante in questo momento riconoscere il lavoro dal che si fa scuola in presenza. Dall’altra parte, vista la precarietà esistente, è importante riconoscere un’indennità di incarico per prevenire gli abusi dei contratti a termine, ed un’indennità di sede per garantire a tutti quanti di poter lavorare anche a centinaia di chilometri di distanza e conseguente modificare le regole sulla mobilità con l’abolizione di tutti i vincoli”. Si attende la replica del Governo nelle prossime settimane.

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