Scuola

Pensione anticipata scuola: chi può accedere e chi resta fuori

La possibilità di ottenere il pensionamento a 63 anni tramite l’Ape sociale potrebbe essere estesa dal prossimo anno anche ai maestri della scuola primaria e i collaboratori scolastici. Diventerebbe così ancora più nutrita la schiera di dipendenti scolastici che rientrano tra coloro i quali possono beneficiare di questa agevolazione, cui fanno già parte i maestri della scuola dell’Infanzia e gli educatori degli asili nido.

Chi resta escluso

Niente da fare, per il momento, per gli altri lavoratori del mondo della scuola, che non potranno godere di alcun anticipo pensionistico. Restano esclusi quindi i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, come pure per gli assistenti amministrativi, i tecnici, gli educatori e tutte le altre figure professionali. Per loro resta la norma che prevede pensione a 67 anni oppure con circa 42 anni di contributi versati. Se da un lato l’inclusione dei maestri della primaria e dei collaboratori scolastici è una buona notizia, , dall’altro resa da capire il perchè dell’esclusione di tutti le altre figure che operano all’interno del mondo della scuola.

Discriminazione incomprensibile

“In realtà – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – il lavoro all’interno di un istituto scolastico è tutto usurante. Vi sono delle dimostrazioni scientifiche che non fanno differenze sostanziali tra gli strascichi psicologici e fisici che comporta l’opera professionale in un istituto scolastico. A questo proposito, sono anni che chiediamo, anche per trasparenza amministrativa e pubblica, che i dati sulle malattie professionali vengano resi pubblici: ci dobbiamo accontentare di quelli svolti all’estero, dove è emerso che tutti i lavoratori della scuola, a partire dai docenti, sono vittime del burnout. È un dato provato, che ci ha convinto a chiedere nel nuovo contratto di lavoro la diaria da rischio biologico assegnata ad altre professionalità, come quelle mediche. Indennità a parte, rimane un dato di fatto che, anche per ringiovanire la categoria più vecchia al mondo, c’è l’impellenza di mandare in pensione chi lavora a scuola a 62 anni senza penalizzazioni. Ecco perché l’Ape Social va allargata a tutti i docenti e Ata”.

Due pesi due misure

Per il momento, secondo la politica, i docenti della scuola secondaria e il personale Ata, tranne i collaboratori scolastici, non svolgono un lavoro usurante. Quindi per loro niente pensionamento anticipato. Per questo i sindacati vorrebbero approfondire i parametri che hanno portato a questa scelta. Professionisti che svolgono attività simili, come gli insegnanti della scuola primaria e secondaria, sono stati considerati in maniera diversa. Stesso discorso di un lavoratore amministrativo, il cui impiego viene considerato meno usurante di quello di un collaboratore scolastico.