Concorso Pnrr 3: tanti posti disponibili ma poche domande, ecco da cosa può dipendere

Che prospettive ci sono in vista del prossimo concorso scuola Pnrr 3, con ancora dieci giorni a disposizione dei docenti interessati per presentare le domande di partecipazione (scadenza il 29 ottobre)? L’ultimo concorso Pnrr 3, il primo extra fase transitoria (e per questo chiuso a partecipanti con il requisito dei 24 cfu più laurea) mette a bando 58.135 posti tra infanzia/primaria e secondaria. Sono nello specifico 50.866 su posto comune e 7.269 su sostegno.

Il calendario delle prove

Le prove, ancora da ufficializzare, dovrebbero essere messe in calendario tra fine 2025 e inizio 2026, con gli scritti prima di Natale e gli orali tra gennaio e febbraio. Si vuole fare in tempo per immettere in ruolo i vincitori a settembre 2026.

Ci sono molti posti a bando, ben più del previsto considerato che ne sarebbero bastati molti meno per arrivare all’obiettivo Pnrr di 70mila posti. Sono posti che verranno spalmati sul prossimo triennio, per cui non è nemmeno sicuro che tutti si trasformeranno effettivamente in assunzione e soprattutto non si sa quando, essendoci troppe variabili in questo senso.

Nonostante i tanti posti comunque messi a bando, le stime dicono che, in base alla tendenza degli ultimi concorsi PNRR non ci sarà una partecipazione molto alta. Una stima che si basa sul rapporto candidati/posto decisamente bassi in varie classi di concorso, in particolare su STEM e sostegno al Nord.

I motivi di una bassa partecipazione

Stime che secondo i sindacati si basano anche sui dati dagli Uffici scolastici territoriali, che parlano di graduatorie esigue, difficoltà a coprire commissioni, riaperture di interpelli. Questo dovrebbe portare a una sproporzione tra i tanti posti e le poche domande, che potrebbero essere insufficienti in più regioni e classi di concorso.

La bassa partecipazione dipende dal numero scarso di abilitati/specializzati, soprattutto su sostegno e STEM. Si registra poi poca omogeneità a livello territoriale, con molti posti al Nord e più candidati al Sud. C’è poi da segnalare mobilità reale ancora ridotta e tempistiche lunghe e incerte tra prove e presa di servizio. Questo può scoraggiare molti potenziali candidati dal presentare domanda. Ci sono poi le ultime novità inerenti il 30% degli idonei e le graduatorie regionali che potrebbero suggerire a molti idonei dei Pnrr 1 e Pnrr 2 di aspettare il proprio turno di assunzione. Senza dimenticare che sono venuti meno alcuni requisiti di partecipazione, come laurea + 24 cfu, che tagliano fuori alcuni docenti.