Entro fine mese ci saranno ulteriori novità in merito al rinnovo del contratto scuola 2022-2024. Se da un lato è garantito che ci saranno nuovi aumenti per i docenti, dall’altro le cifre sono ancora in bilico e quelle proposte finora non soddisfano a pieno i sindacati.
Le tempistiche del rinnovo
Le ipotesi ARAN comprensive degli arretrati sono abbastanza delineate, e difficilmente quelle finali si discosteranno molto da quelle messe sul tavolo in base alle disponibilità di bilancio. Starà ai sindacati decidere se tenere duro tentando di ottenere qualcosa in più, o preferire chiudere la trattativa prima possibile per garantire aumenti e arretrati e passare alla discussione del contratto successivo.
Il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca prevede incrementi tabellari per tutte le fasce di anzianità, con effetti retroattivi e validità dal 1° gennaio 2024.
Le nuove retribuzioni proposte dall’ARAN
L’ipotesi attuale include l’aggiornamento della retribuzione tabellare annua, con decorrenza dal 1° gennaio 2024 e arretrati riconosciuti fino al 2026. Le cifre, riferite a 12 mensilità più tredicesima, variano in base al grado di scuola e all’anzianità di servizio.
Per la scuola dell’infanzia e primaria, gli importi ipotizzati vanno da 22.364 euro annui per i docenti con meno di 9 anni di servizio fino a oltre 32.000 euro per chi ha più di 35 anni. Nella secondaria di primo grado, compresi gli insegnanti di educazione fisica, le retribuzioni oscillano tra 24.000 e 35.800 euro annui. Per la secondaria di secondo grado, la distinzione resta tra docenti diplomati e docenti laureati: i primi percepirebbero da 22.300 a 33.300 euro, i secondi da 24.000 a 37.600 euro a seconda della fascia di anzianità.
Come cambieranno gli stipendi
Se confermata, la proposta consoliderebbe gli aumenti già previsti negli ultimi rinnovi contrattuali, incidendo direttamente sulla base stipendiale lorda. L’obiettivo è uniformare le progressioni economiche dei vari ordini di scuola e riconoscere incrementi strutturali anziché una tantum. Sindacati come Anief chiedono anche di eliminare alcune trattenute obsolete che consentirebbero un aumento indiretto degli stipendi per alcune categorie. Nel frattempo anche i docenti possono chiedere per fine anno il bonus da 480 euro per le mamme lavoratrici.