Dall’anno prossimo l’Italia sarà (finalmente, dirà qualcuno) svincolata dagli accordi con l’Europa in ambito Pnrr. A fine anno ci sarà il Pnrr 3, il bando, con prove che verranno poi messe in calendario a inizio 2026 per consentire le assunzioni a settembre dello stesso anno. Sarà di fatto l’ultimo legame con il piano di ripresa e resilienza nazionale che ha “costretto” il ministero a organizzare tre concorsi scuola a breve distanza l’uno dall’altro. Dal 2026, il ministero ha intenzione di bandire un solo concorso scuola l’anno, svincolato da qualunque impegno in ambito Pnrr.
Il doppio canale di reclutamento anche su posto comune
Questo consentirà allo Stato Italiano di iniziare a muoversi in autonomia, facendo anche il punto della situazione in merito ai risultati ottenuti proprio con la riforma del reclutamento (e i percorsi abilitanti) e gli ultimi concorsi in ambito Pnrr. L’auspicio dei sindacati e di parte della politica è che si evidenzi l’insufficienza del canale dei concorsi per la stabilizzazione degli insegnanti, e che si dia finalmente il via libera al doppio canale di reclutamento docenti, con assunzioni anche da graduatorie Gps.
Se ne sta già parlando in questi giorni con l’esame in Commissione al Senato del provvedimento della senatrice Bucalo e l’audizione di Anief. L’Italia è sempre sotto procedura di infrazione da parte della stessa Europa per l’abuso di contratti a termine, e per questo dovrà predisporre tutta una serie di adempimenti utili a risolvere la supplentite che da anni caratterizza la scuola italiana.
Assunzioni in caso di esaurimento delle Gae
Come funzionerebbe il doppio canale di reclutamento docenti? In caso di esaurimento delle Gae, dovrebbero essere immessi in ruolo i precari direttamente dalle GPS, come già avvenuto negli ultimi anni su posti di sostegno, anche su posto comune. Il doppio canale di reclutamento avrebbe anche un’altra funzione: assumere anche gli idonei dei concorsi oltre il 30% come già sancito per il primo concorso Pnrr.