Aumento stipendio docenti: solo 30 euro netti in busta paga se il rinnovo verrà firmato cn le cifre attuali

E’ in salita la trattativa per il rinnovo del contratto scuola, alla luce del fatto che i sindacati non sono soddisfatti delle cifre messe sul piatto dal ministero, peraltro ampiamente previste, per l’adeguamento dei salari. Il rinnovo del Ccnl 2022-24 di categoria, se dovessero essere confermate le cifre attuali, porterà a docenti e Ata 140 euro lordi medi.

L’aumento in busta paga

Una cifra che alla fine, nelle tasche del personale scolastico porterà molto meno, se si considera che oltre la metà di questi sono già in busta paga come indennità anticipata. E poi c’è da considerare la tassazione: questo significa che una volta firmato il rinnovo del contratto, il personale scolastico avrà a disposizione soltanto 30 euro netti in più.

Una situazione che si protrae da diverso tempo, considerato che dal 1993 in poi il personale scolastico ha avuto a disposizione sempre di meno dell’inflazione reale. Questo ha comportato per i dipendenti della scuola la perdita costante del potere d’acquisto. Facendo un confronto con i colleghi europei, si scopre ad esempio che oggi gli stipendi dei docenti sono di 1.000 euro netti in meno degli spagnoli.

I diritti da recuperare

Oltre a chiedere e ottenere di più dal ministero, ma non si può sperare certo che alla fine le cifre possano essere molto distanti da quelle attuali, i sindacati insistono per recuperare anche altri diritti che sono stati tolti. Uno di questi è lo scatto biennale che esiste in tutto il mondo. Ci sono Paesi come la Svizzera in cui gli scatti sono addirittura annuali. In Italia invece il diritto è stato tolto, se si considera che da biennali sono stati trasformati in ‘gradoni’ che scattano ogni cinque-sei anni.

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