Nonostante le molte critiche che sta ricevendo, il provvedimento inserito nell’ambito del Decreto Scuola per risolvere i problemi di reclutamento va comunque visto come un significativo passo in avanti, anche perché inatteso, nella risoluzione dei problemi di reclutamento in Italia.
Il valore degli idonei
Soprattutto se si considera che fino a ieri, le graduatorie in cui comparivano unicamente i vincitori erano viste come il vero punto debole della struttura di reclutamento dei docenti attraverso i concorsi. Adesso finalmente si comincia a riconoscere il valore degli idonei e il valore di aver ottenuto quantomeno il punteggio minimo ai concorsi, superandoli, pur non essendo riusciti a rientrare nei posti messi a bando
Adesso chi supera una procedura concorsuale sa di potrà entrare in graduatoria e di poter sperare nell’immissione in ruolo in base al punteggio ottenuto.
Misura a due velocità
Alcuni dubbi riguardano la percentuale del 30% limite per l’immissione in ruolo. Non solo: ci sono ancora dubbi, che potranno essere fugati solo leggendo il decreto attuativo, circa l’inclusione dei posti riservati, per capire se questa percentuale per i non riservisti si riduce al 15%. La possibilità che il 30% comprenda anche la quota riservata c’è, ma la certezza la si potrà avere solo leggendo il testo definitivo.
La critica alla soglia del 30% è sicuramente valida per alcune classi di concorso, meno per altre. Infatti nella classi di concorso dove i posti banditi sono numerosi, il 30% sarà una soglia abbastanza alta. Inevitabile che nelle classi con pochi posti, la percentuale significherà pochissime assunzioni, e il provvedimento sarà di fatto intangibile. Per questo dopo questo primo passo, la richiesta è di passare a una graduatoria di merito integrale.