Scuola

Concorso scuola 2024: prima copertura di tutti i posti vacanti, utilizzando tutte le graduatorie degli idonei dei concorsi precedenti e portando a esaurimento anche quelle del concorso 2023

Ci sono stati periodi storici in cui il ministero era fortemente criticato per il ritardo con cui bandiva concorsi scuola, cosa che impediva ai docenti interessati e ai pecari di giocarsi le proprie possibilità di accedere al ruolo. Quei tempi sembrano estremamente lontani, se si considera che alla vigilia del secondo concorso scola 2024, e con il terzo in programma in ambito Pnrr nel 2025 appartenente alla fase ordinaria dopo la fine della fase transitoria nel 2024, le polemiche sono moltissime.

I fondi Pnrr

Polemiche sia da parte dei candidati, in gran parte facenti parte di coloro i quali il concorso lo hanno già passato pochi mesi fa non risultando vincitori ma superando le prove, ma anche da parte dei sindacati che avevano messo in guardia il ministero in merito alla possibilità di prendere una decisione simile.

Decisione che in ogni caso era già stata presa in virtù di un accordo con l’Ue, con i fondi Pnrr che saranno a disposizione dell’Italia solo in caso di assunzioni mediante procedure concorsuali. Indietro non si può tornare, Ma i sindacati non ci stanno, come Uil Scuola Rua, per bocca del segretario generale Giuseppe D’Aprile, che definiva “paradossale che per l’anno scolastico 2024/25 siano stati accantonati circa 19.000 posti da destinare al prossimo concorso PNRR non ancora bandito“.

Le richieste dei sindacati

“Siamo contrari a nuove procedure concorsuali senza prima aver coperto tutti i posti vacanti, utilizzando tutte le graduatorie degli idonei dei concorsi precedenti e portando a esaurimento anche quelle del concorso 2023” – aggiungeva Giuseppe D’Aprile.

Contrarietà da più fonti sindacali, come nel caso di ANief: “Come sindacato – dichiara Marcello Pacifico, – avevamo denunciato in tempi non sospetti che le tre batterie dei concorsi previste nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza non avrebbero risolto il problema del precariato. E nemmeno avrebbero raggiunto l’obiettivo di avere tutti i vincitori e idonei in cattedra il 1° settembre. C’è da sperare, a questo punto, che il Ministero dell’Istruzione e del Merito nel corso interlocuzioni con gli uffici della Commissione europea almeno riesca ad ottenere l’assunzione degli idonei del primo concorso ancora in corso di svolgimento per molte classi concorsuali e in più di una regione italiana”.

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