Economia & Fisco

Aumento stipendio docenti e ata: sono calati del 15,72%, non reggono il costo della vita

Il rapporto pubblicato dall’Ufficio Studi Anief evidenzia una marcata disparità tra l’aumento dei costi di vita e l’adeguamento dei salari nel settore pubblico italiano, cosa che riguarda da vicino il personale scolastico, sia docenti che ata. Nel periodo compreso tra il 2009 e il 2024, l’inflazione ha superato di gran lunga l’incremento salariale, con una differenza del 15,72%. Mentre i costi di vita sono cresciuti del 29,2%, le retribuzioni hanno registrato solo un modesto aumento del 13,48%. Marcello Pacifico, il presidente dell’Anief, sottolinea l’impatto negativo del blocco contrattuale decennale, che ha limitato significativamente gli aggiornamenti salariali fino al 2018.

Le richieste

Dopo dieci anni di sostanziale immobilismo, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del 2018 ha proposto un aumento salariale del 3,48%, in confronto all’11,1% di inflazione. Un lieve miglioramento è stato registrato nel biennio 2019-2021 con un incremento salariale del 4,22%, ma, secondo il sindacato, le sfide sono diventate più pressanti negli ultimi anni, con un’inflazione che ha raggiunto picchi del 16-17%. Il presidente Pacifico critica la lentezza nel rinnovo dei contratti e suggerisce di utilizzare i 5 miliardi di euro destinati all’indennità di vacanza contrattuale per aumentare gli stipendi del 5,78%, in linea con le previsioni legislative.

Il potere di acquisto

Secondo lo studio, il contesto attuale mostra una diminuzione del potere d’acquisto dei dipendenti pubblici, accentuata da un’inflazione record e da aumenti dei prezzi che hanno drasticamente impoverito questi lavoratori. Il confronto con altri paesi europei evidenzia una situazione particolarmente critica per l’Italia, dove il potere d’acquisto è diminuito del 7,3% in un anno, in netto contrasto con variazioni più moderate in nazioni come Germania e Francia.

L’aumento di stipendio

Pacifico sottolinea l’urgente necessità di un significativo adeguamento salariale per far fronte all’inflazione in costante aumento. Nonostante i 5 miliardi di euro stanziati dal Governo per il rinnovo dei contratti 2022/2024, si calcola che siano necessari altri 10 miliardi per portare gli stipendi in linea con il costo attuale della vita.

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