Non tutti i docenti precari hanno ancora risolto il problema dei pagamenti arretrati per le supplenze brevi, e la situazione sta diventando sempre più critica. Secondo quanto riportato da Orizzonte Scuola, ci sono ancora casi di docenti in attesa di stipendio da mesi, addirittura da cinque mesi.

Uno di questi casi è quello di Elisa, una giovane insegnante di 28 anni originaria della Sicilia, che insegna da tre anni. A ottobre si è trasferita a Busto Arsizio per una supplenza presso l’istituto Pietro Verri. Da allora, né lei né altre quattro colleghe hanno ricevuto alcuno stipendio.

“Ritardi sui pagamenti per le supplenze brevi sono normali, ma mai avrei pensato di dover aspettare così tanto, tredicesima inclusa”, racconta Elisa a Fanpage. “Non è la mia prima esperienza, ma è la prima volta che mi trovo in questa situazione.”

La situazione è diventata insostenibile per Elisa, che ha dovuto lasciare il suo monolocale in affitto e ora vive da parenti a Milano. “Faccio avanti e indietro per lavoro. Sono stressata e non riesco a dormire la notte.”

Nonostante abbia cercato risposte parlando con la dirigenza scolastica, la segreteria e i collaboratori, Elisa non ha ottenuto alcuna soluzione al problema. “Non accuso nessuno, ma pretendo risposte e i miei stipendi”, afferma con determinazione.

Elisa e le altre insegnanti coinvolte hanno chiesto aiuto ai sindacati e stanno valutando l’opportunità di intraprendere azioni legali. “Abbiamo scoperto che si tratta di un problema interno alla scuola”, spiega Elisa. “Se i soldi sono stati stanziati, perché non riceviamo i nostri stipendi?”

Nonostante le difficoltà, Elisa ha ricevuto la solidarietà dei suoi colleghi di ruolo e degli studenti. “Rimango qui per i miei studenti, a cui sto dedicando tutte le mie energie. Mi hanno mostrato grande solidarietà. Sto lottando per far valere i miei diritti. Lo devo ai miei alunni e ai miei genitori.”

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