Ata

Progressione stipendiale ata: aumenti da 46 a 138 euro mensili, tutte le cifre

Passi in avanti per quel che riguarda l’applicazione del nuovo contratto 2019-2021 per il personale ATA. Si è discusso in particolare degli adeguamenti stipendiali, e del fatto che le posizioni economiche ATA introducono una procedura selettiva gestita dal Ministero dell’Istruzione e del Merito pensata per i dipendenti a tempo indeterminato purchè dispongano di almeno cinque anni di servizio.

L’impatto sui redditi

Si procederà con una valutazione basata su formazione e anzianità di servizio. Questo consentirà importanti avanzamenti professionali, assicurando al contempo una copertura formativa per almeno il 130% dei posti disponibili. La graduatoria varrà tre anni e consentirà di assicurare un cambiamento profondo per il personale. Lo scopo è assicurare un impatto diretto sugli importi delle posizioni economiche. Le variazioni dipenderanno dalla cessazione di servizio o della progressione tra le aree.

Saranno messi a disposizione più di 90 milioni (al lordo) per attivare le nuove posizione economiche e più di 13 milioni per la rivalutazione delle attuali posizioni economiche attive pari a 56.103 unità.

Le cifre

Gli aumenti riservati ai collaboratori scolastici passeranno da 600 ad 800 euro da 1200 a 1300 euro per gli assistenti. Le seconde posizioni passano da 1800 a 2000 euro. Un budget necessario equivalente a 66,9 milioni di euro lordo per lo stato. Stanziati anche, per l’attivazione di nuove posizioni economiche, circa 72 milioni di euro lordo stato, pari a 54 milioni lordo dipendente per più di 70 mila ausiliari e amministrativi. Le nuove posizioni economiche, distribuite tra le aree A, B e B2, sono finalizzate a finanziare circa 70mila posizioni.

Si è parlato poi del ripristino della mobilità verticale, che consente il passaggio a un’area superiore. Mancava da oltre dieci anni. Negli ultimi 5 anni, il personale assistente amministrativo con all’attivo 36 mesi di servizio nel profilo di DSGA Facente funzione equivale a circa 1800 unità. Le procedure valutative si baseranno su un decreto che dovrà mettere nero su bianco il ministro.

Il differenziale economico

Le progressioni tra aree di cui all’art. 59 richiederanno 36,9 milioni . Il differenziale economico tra l’area dei collaboratori scolastici quella superiore degli operatori è di euro 691 lordo stato annui ovvero 472,29 euro lordo dipendente. Nel caso le progressioni riguardassero un quarto della platea pari 29.588 dei 118.151 collaboratori scolastici il costo sarebbe di 20,4 milioni lordo stato.

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