Economia & Fisco

Aumento stipendio docenti 2024: per Anief inadeguato, il sindacato chiede al giudice 4mila euro a lavoratore

L’indennità di vacanza contrattuale del 6% non è sufficiente a compensare l’inflazione attuale, che negli ultimi 30 mesi ha raggiunto percentuali altissime, fino al 18%. Per questo i sindacati non sono ancora soddisfatti dei passi in avanti, che comunque vengono riconosciuti al Governo, per quel che concerne gli aumenti di stipendio del personale scolastico.

Indennità insufficiente

Il calcolo però porta a evidenziare come 1.000 euro lordi a dipendente, che corrispondono a meno di 580 euro, non sono sufficienti a coprire la differenza. Una cifra che viene ancora ritenuta lontana da quella giusta per per tutelare il lavoratore in assenza di rinnovo contrattuale. Questo porta Anief a procedere con una doppia contestazione, da presentare in sede giudiziaria, a seconda della propria posizione professionale nella scuola.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “solo nel 2022 il costo della vita è salito di oltre 8 punti percentuali e lo scorso anno le cose sono andate solo leggermente meglio: quindi, gli importi fissati dal governo risultano tutt’altro che soddisfacenti. Sulla base di ciò è chiaro che l’indennità di vacanza contrattuale introdotta come una tantum va considerata del tutto inadeguata: il nostro Ufficio Studi ha calcolato che mancano all’appello circa 4mila euro. Inoltre, viene ritenuto ingiustificato il diverso trattamento, lasciati prima fuori senza alcuna motivazione dall’importo forfettario di dicembre 2023 e da questo mese riceventi una porzione di indennità non allineata a quella dei colleghi di ruolo”.

L’obiettivo finale

L’idea è quella di realizzare ricorsi specifici per i precari. In questo modo si dovrebbe raggiungere l’obiettivo di recupere l’una tantum sull’indennità di vacanza contrattuale che finora non viene riconosciuta.

A questo si aggiunge una procedura di diffida che mira a tutelare tutti gli insegnanti e Ata di ruolo. L’obiettivo finale è quello di far recuperare loro per intero l’indennità di vacanza contrattuale al 50% del tasso di inflazione programmata. Secondo i calcoli del sindacato, si può arrivare a risarcimenti che arrivano a 4.000 euro a lavoratore.

Il secondo ricorso dovrebbe consentire anche il recupero del 2013. L’obiettivo è ottenere vantaggi sull’anzianità professionale ed economica.

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