Scuola

Posti disponibili percorsi abilitanti docenti: dal 2025 abilitazione unico requisito di accesso ai concorsi annuali su base regionale

Non ci sono ancora indicazioni da parte di ministero e università circa le date, o almeno la finestra temporale, entro la quale potrebbero essere attivati i nuovi percorsi abilitanti da 60 CFU senza i quali non si potrà procedere con l’attuazione del secondo dei primi due concorsi scuola in programma. Per quel che riguarda invece il primo concorso scuola in programma, quello straordinario ter previsto entro fine anno, non c’è alcun legame con i percorsi abilitanti per cui potrà esser e bandito e potrà partire a prescindere da essi.

Escluso chi dovrà conseguire altra abilitazione

Nel frattempo, e questa è una buona notizia perchè significa che i lavoro in corso proseguono e l’avvicinamento dei percorsi abilitanti anche, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha predisposto il fabbisogno triennale. Una procedura che serve a capire il numero dei docenti da abilitare.

Da questo contingente sono esclusi gli insegnanti che dovranno conseguire altra abilitazione rispetto a quella già in possesso o al titolo di specializzazione.

Come vengono calcolati i posti

La logica che il ministero sta seguendo e dovrà seguire nel sancire il numero di posti disponibili è che dal 2025 l’abilitazione costituirà l’unico requisito di accesso ai concorsi annuali su base regionali. Questo significa che servirà un numero più alto di docenti rispetto ai posti a bando, in caso contrario verrebbe meno la competitività sul singolo posto.

Secondo quanto comunicato dalla Flc Cgil, “il Ministero dell’Istruzione ha predisposto la stima del fabbisogno su base triennale individuando numeri alti al sud e bassi al nord, con il paradosso che proprio nelle discipline STEM al nord saranno attivati pochi corsi”.

“Inoltre – spiega il sindacato – la riserva del 45% dei posti il primo anno e del 35% nel secondo e terzo anno di attivazione dei corsi a favore di precari con tre anni di servizio nella scuola statale o paritaria negli ultimi cinque, di cui almeno uno nella classe di concorso prevista dal DPCM potrebbe perdere efficacia a causa del numero esiguo di posti da attivare nelle regioni del nord”.

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