Organico aggiuntivo Ata 2023: slittano ancora le convocazioni, ma c’è ottimismo per la proroga al 2024
La reintroduzione dell’ex organico covid ata, battezzato ora organico aggiuntivo ATA costituisce una novità importante per le scuole che potranno finalmente beneficiare di personale aggiuntivo ma anche e soprattutto per i dipendenti che potranno beneficiare dei fondi di 62 milioni di euro, di cui 50 previsti dal decreto PA e 12 dal Piano Agenda Sud, utili a finanziare gli stipendi fino a fine anno.
L’attesa per la proroga
Inevitabilmente però l’attenzione è già rivolta a una possibile proroga almeno fino alla fine delle lezioni, perchè le necessità delle scuole non si esauriranno con la fine del 2023 così come non si erano esaurite con la cessazione dello stato di emergenza legato alla pandemia.
In tutto ciò, però, nonostante l’anno scolastico sia già abbondantemente entrato nel vivo, no sono ancora scattati i contratti di supplenza che al momento verranno fatti firmare con scadenza fino al 31 dicembre. Poi scatterà la corsa contro il tempo per trovare ulteriori fondi che consentano di confermare il personale assunto almeno fino a giugno 2024. Ma questo significa guardare già troppo in là. Al momento la priorità è capire quando inizierà l’inserimento negli istituti scolastici del personale assunto tramite convocazioni.
I fondi disponibili
La procedura prevede da parte del Ministero due monitoraggi finalizzati alla rilevazione del fabbisogno nelle scuole del personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Il primo monitoraggio fa riferimento ai fondi di 50 milioni di euro per organico PNRR e si è chiuso il 25 settembre. C’è poi il secondo monitoraggio rivolto alle sole istituzioni scolastiche delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia che possono beneficiare dell’organico aggiuntivo Agenda Sud e anche questo si è già concluso, per la precisione il 3 ottobre.
Grazie a questo monitoraggio c’è stato un dialogo tra ministero e scuole con il quale i dirigenti scolastici hanno provveduto a indicare quali profili professionali e quanti gli istituti avrebbero avuto necessità per portare a termine. Fabbisogno che poteva anche non esserci.
Queste indicazioni sono utili al ministero per ripartire al meglio le risorse. Ora si attende il decreto ministeriale di riparto e la nota con le indicazioni per attivare i contratti.
L’avvio delle supplenze
Il rischio è che si provveda a far slittare ulteriormente l’avvio delle supplenze rispetto al previsto, e al momento si pensa non possano arrivare prima di di novembre.
Al momento la fine dei contratti, in base a quanto disposto dal decreto PA bis e dal decreto Caivano, è fissato al 31 dicembre 2023, ma potrebbe arrivare una proroga fino a giugno 2024.
Iscriviti al nostro canale Telegram per ricevere tutti gli aggiornamenti su scuola, concorsi e offerte di lavoro in tempo reale. Per restare aggiornato seguici su Google News cliccando su “segui”.