Scuola

Ricostruzione carriera scuola: riconosciuti al 100% gli ultimi cinque di precariato

I legali del sindacato Anief hanno presentato una richiesta al Tribunale di Treviso per difendere un docente che, dopo aver lavorato come supplente per diversi anni, non ha visto riconosciuta l’anzianità di servizio necessaria per la ricostruzione della sua carriera. I legali hanno ottenuto la clausola 4 dell’Accordo Quadro CES, UNICE e CEEP e hanno chiesto che all’insegnante venisse immediatamente riconosciuta l’anzianità di servizio maturata con i rapporti di lavoro a tempo determinato e di conseguenza lo scatto 3/8 anni.

Gli scatti stipendiali

Il Tribunale ha riconosciuto il diritto alle differenze retributive tra quanto dal ricorrente percepito e quanto avrebbe dovuto percepire se gli fossero stati riconosciuti gli scatti stipendiali previsti per gli assunti a tempo indeterminato a partire dal 2007/2008, salva la prescrizione quinquennale. La sentenza ha pronunciato la condanna generica al pagamento delle somme dovute che saranno automaticamente determinabili dalla resistente alla luce dell’applicazione dei criteri enunciati in sentenza.

Le differenze retributive

Il giudice ha accertato il diritto del ricorrente all’equiparazione del trattamento economico percepito durante gli anni di precariato al trattamento economico dei docenti di ruolo e ha condannato la parte resistente a corrispondere al ricorrente le relative differenze retributive nei limiti della prescrizione quinquennale, da calcolarsi a ritroso dal 10.7.’19, oltre interessi e rivalutazione come per legge.

Il sindacato Anief ha ottenuto una vittoria legale importante a difesa dei diritti dei docenti precari che, nonostante abbiano lavorato per diversi anni come supplenti, non vedono riconosciuta la loro anzianità di servizio nella ricostruzione di carriera.

Fascia stipendiale spettante

In questo caso, i legali del sindacato hanno chiesto e ottenuto il riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata con i rapporti di lavoro a tempo determinato, stipulati con l’amministrazione convenuta, e quindi l’assegnazione dello scatto 3/8 anni previsto per la fascia stipendiale 3/8 anni, spettante in base all’anzianità di servizio maturata con i contratti a tempo determinato.

Secondo il giudice, ogni differenza di trattamento tra lavoratore a tempo determinato e lavoratore a tempo indeterminato costituisce di per sé stessa una discriminazione, una posizione che è stata intrapresa da tempo anche dalla Corte di Giustizia europea.

Maggiorazione di stipendio

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha dichiarato che la pratica comune delle ricostruzioni di carriera fallate con anni e anni di supplenze considerati come se fossero contratti sottoscritti con altre amministrazioni danneggia molto i docenti e lavoratori della scuola entrati in ruolo, che già possono contare su stipendi ridotti, che in questo modo diventano ancora più bassi.

Pertanto, il sindacato Anief consiglia a chi non vuole soccombere a questa ennesima ingiustizia di ricorrere in tribunale con i suoi legali, così da vedersi riconosciuti tutti i periodi di precariato al 100% e ottenere il risarcimento danno, interessi e l’inquadramento su fascia stipendiale maggiore.

Anche la rivalutazione

Il Tribunale di Treviso ha accertato il diritto alle differenze retributive tra quanto dal ricorrente percepito e quanto avrebbe dovuto percepire se gli fossero stati riconosciuti gli scatti stipendiali previsti per gli assunti a tempo indeterminato. Inoltre, la parte resistente è stata condannata a corrispondere al ricorrente le relative differenze retributive nei limiti della prescrizione quinquennale, da calcolarsi a ritroso come indicato in sentenza, oltre agli interessi e alla rivalutazione come previsto dalla legge.

In conclusione, questa sentenza rappresenta una vittoria importante per il sindacato Anief nella lotta per i diritti dei docenti precari e la difesa della loro dignità professionale.