Scuola

Pagamento supplenze brevi: soluzione temporanea in attesa di snellire un iter burocratico inefficiente

Con la pubblicazione ufficiale in Gazzetta Ufficiale il Decreto Aiuti Quater, approvato dalla Camera dei Deputati in via definitiva una settimana fa, autorizza, tra le altre cose, il pagamento degli arretrati per i supplenti brevi, categoria da sempre penalizzata da un meccanismo burocratico lento e farraginoso che costituisce una beffa da sommare al danno di avere già una condizione di precarietà intrinseca nel tipo di contratto sottoscritto.

150 milioni per le supplenze brevi

Grazie al provvedimento, almeno momentaneamente sarà possibile sbloccare il pagamento di 150 milioni di euro per il 2022 che permetteranno di pagare i contratti di supplenza breve del personale scolastico. Le somme saranno erogate grazie alle rimanenze dello scorso anno del cosiddetto organico covid (articolo 231-bis, comma 1, lettera b), del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34).

Una soluzione che testimonia come si tratti di uno strumento temporaneo per affrontare una problematica ben nota invece da diversi anni, e che riguarda l’iter burocratico che devono seguire i pagamenti per le supplenze brevi.

100 milioni per il rinnovo del contratto

L’Accordo politico sottoscritto il 10 novembre 2022 tra il Ministero dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca, certifica ciò che prevede l’articolo 14 comma 3 che stanzia ulteriori 100 milioni di euro per il solo anno 2022 ad integrazione delle risorse contrattuali per il triennio 2019-2021.

L’accordo prevede che il budget verrà impiegato per la componente fissa della retribuzione accessoria del personale docente e ATA. Nello specifico, 85,8 milioni di euro vengono destinati al personale docente e 14,2 milioni di euro per il personale ATA.

Il fatto che le cifre per il pagamento delle supplenze brevi siano state recuperate grazie ai fondi risparmiati lo scorso anno dall’organico covid, che non è stato più rinnovato dopo la scadenza dei contratti dello scorso giugno, testimonia come non ci sia più alcuna speranza di prorogare questi contratti nonostante sindacati ed esponenti politici, fino a pochi giorni fa abbiano proseguito la loro battaglia per ripristinare questa forza lavoro.

Come verificare i pagamenti

I supplenti brevi in attesa dei pagamenti, possono verificare l’avanzamento degli stessi mediante la piattaforma NoiPa. C’è infatti una funzione apposita utile a controllare se l’emissione dello stipendio è in corso di lavorazione. Il percorso è

accesso all’area riservata sul portale NoiPA, mediante credenziali;
Stipendiali nell’Area Servizi, Consultazione pagamenti;
indicare mese e anno della rata di competenza e cliccare su Ricerca

Una soluzione che ha tanto il sapore del rimedio temporaneo. La vera risoluzione si potrà avere solo quando verrà rivista tutta la macchina burocratica che appesantisce la procedura e rende farraginosa la metodica del saldo stipendi, arriva dall’approvazione in via definitiva della conversione in legge del decreto legge n. 176 del 18 novembre 2022 (“Aiuti quater”).

In ogni caso adesso, per merito di questo recente provvedimento, le scuole dove sono state svolte le supplenze brevi e saltuarie da settembre in poi, potranno procedere con l’iter che consente di pagare mediante procedura informatizzata gli stipendi. La procedura deve però passare sempre prima da NoiPa che ha il compito di liquidare gli arretrati ai docenti coinvolti dopo aver verificato la disponibilità dei fondi.

L’ultima comunicazione di NoiPA

“Per gli arretrati spettanti al personale della scuola titolare di contratti di supplenza breve e saltuaria già liquidati, relativi al periodo dal 1° gennaio 2019, si legge, “è in corso la definizione della modalità da utilizzare per la quantificazione e la corretta imputazione finanziaria delle somme da liquidare per ogni contratto. Con successivo messaggio operativo verranno fornite istruzioni di dettaglio”.

NoiPa, inoltre, comunica che “i contratti acquisiti dopo il 7 dicembre 2022 verranno elaborati in base ai nuovi tabellari”.

Invece i contratti non ancora liquidati, ma già calcolati a sistema alla data del 7 dicembre 2022, “saranno liquidati sulla base dei vecchi tabellari e saranno oggetto delle successive lavorazioni per il riconoscimento della quota di arretrato spettante”.

NoiPa ha assicurato che “gli ultimi contratti, qualora siano stati ricalcolati dopo il 7 dicembre 2022, per effetto ad esempio di eventuali variazioni di stato giuridico, verranno comunque conguagliati e liquidati con i nuovi tabellari”.