Scuola

Rinnovo contratto scuola: la riapertura dell’atto di indirizzo consentirebbe di recuperare circa 270 milioni di euro per aumentare lo stipendio dei docenti

Se i sindacati hanno detto ‘no’ alle cifre proposte con il contratto ponte messo sul tavolo dal ministero prima dell’estate, rinunciando al rinnovo di fine agosto che avrebbe portato poco più di cento euro lordi in busta paga più il saldo degli arretrati, è stato fondamentalmente per tre motivi.

I tre motivi del no al rinnovo

Il primo è che le cifre proposte sono state ritenute insoddisfacenti: la proposta prevedeva un aumento medio di 123 euro (lordi) al mese, per 13 mensilità a docente, di cui 21 euro appartenenti al MOF per contrattazione integrativa. Cosa che comportava l’esclusione di alcuni insegnanti da questo aumento. Ancora inferiore l’aumento proposto al personale ATA, con un aumento di 75 euro + 9,79 per ordinamento professionale + 3,91 nel MOF per contrattazione integrativa, per un totale circa di 90 euro.

Il secondo motivo è che era già scoppiata la crisi di Governo, con l’annuncio delle elezioni a fine settembre che avrebbero portato nuovi interlocutori all’esecutivo e al ministero, con i quali provare a imbastire una trattativa su nuove pasi.

Il terzo motivo è che ormai si avvicinava la fine dell’anno, corrispondente al varo della Legge di Bilancio: uno strumento che nelle speranze dei sindacati potrebbe consentire di avere a disposizione un budget maggiore per provare ad avvicinarsi ai 300 euro lordi ritenuti la soglia minima per imbastire una trattativa degna di questo nome.

Il parere degli insegnanti

Avranno fatto bene ad aspettare? In base ai commenti che arrivano in redazione, il corpo insegnante sembra abbastanza equamente diviso tra coloro i quali ritengono che i sindacati abbiano fatto bene a tenere duro sulla trattativa, rinunciando ad aumenti ritenuti irrisori, e coloro i quali avrebbero preferito un aumento in busta paga che avrebbe anche consentito di percepire gli arretrati, con cifre che in questo momento di difficoltà avrebbero comunque fatta comodo, per poi proseguire la trattativa sul nuovo contratto, partendo dal presupposto che quello che si andrà a firmare sarà già scaduto.

Il budget a disposizione

Il prossimo Governo di centro destra avrà a disposizione un tesoretto da 20 miliardi: 10 da spendere per compensare caro bollette e aumento generale del costo della vita e l’altra metà per la legge di bilancio. Ci sono poi i soldi che potrebbero arrivare dalla riapertura dell’atto di indirizzo che consentirebbe di recuperare circa 270 milioni di euro che il Governo ha stanziato in manovra ma che il MEF non sarebbe disposto a cedere.