Scuola

Pensione scuola: per docenti e Ata soglia a 62 anni, da Quota 96 si sta andando verso quota 120

Non c’è solo il tema del rinnovo contratto scuola, con necessità d adeguamento degli stipendi all’inflazione e a uno standard europeo dignitoso. Il mondo della scuola vive anche delle difficoltà derivanti dai pensionamenti del personale scolastico, che andrebbero quantomeno allineati a quelli delle forze armate.

La soglia dei 62 anni

I sindacati, in generale, indicano la soglia dei 62 anni come invalicabile per rispettare la necessità di congedo da una carriera che costituisce una delle più difficili e usuranti, dal punto di vista mentale e fisico.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ribadisce la necessità di intervento da parte del Governo, soprattutto in un momento come questo in cui il covid e le difficoltà economiche acuiscono il rischio di burnout e patologie anche invalidanti.

“Le regole che portano all’accesso alla pensione vanno cambiate – dice il sindacalista autonomo – perché da Quota 96 in vigore fino a qualche anno fa si sta andando verso quota 120 e forse più, mentre in Germania si ha diritto all’assegno di quiescenza con soli 27 anni di contributi e senza riduzioni”.

Allinearsi alla media europea

In base a un recente studio commissionato dal sindacato autonomo, è risultato evidente come nella maggior parte dei Paesi europei i requisiti richiesti sono decisamente più bassi. In Francia, l’età minima di pensionamento è stata fissata a 62 anni, mentre ci sono altri Paesi – come Polonia e Cipro – dove l’età minima per lasciare il lavoro è anticipata addirittura, in taluni casi, a 55 anni. In molti altri Paesi europei – come Belgio, Danimarca, Irlanda, Grecia, Spagna e Lussemburgo – allo stesso modo, è possibile ottenere una pensione piena al completamento del numero di anni di servizio richiesti.

Anche il personale Ata

Una necessità che non si limita a quella dei docenti, ma che riguarda in generale tutto il personale scolastico: “Siamo fortemente contrariati della non curanza e della totale assenza di considerazione nei confronti del ruolo fondamentale che il personale ATA svolge all’interno delle scuole – ha detto Pacifico – e la nostra battaglia non si fermerà certo adesso. Abbiamo in corso un rinnovo contrattuale dove faremo valere le ragioni di migliaia di lavoratrici e lavoratori che garantiscono la tenuta del sistema scolastico”.