Scuola

Precari con stipendi ridotti: 174,50 euro per ogni mese di supplenza, calcolatore gratuito on line per tutti i supplenti e assunti in ruolo dopo uno o più anni, anche brevi

La retribuzione dei precari negli ultimi anni è andata di pari passo con il diniego dei diritti di una categoria che, suo malgrado, regge la scuola italiana a dispetto di una serie di diritti contrattuali e stipendiali ignorati. Nell’ultimo periodo, sfortunatamente, ci pensano i tribunali a provare a restituire almeno parzialmente una parte di questi diritti, in attesa che arrivino riforme strutturali in grado di modificare uno status fortemente penalizzato a dispetto della sua importanza.

L’ultima sentenza in ordine di tempo

L’ultima sentenza in ordine di tempo è la sentenza in favore di un insegnante che arriva dal tribunale di Cosenza, sezione Lavoro e Previdenza, dove per due annualità, ma meno giorni effettivi di lavoro, erano stati negati al docente “euro 2.860,81 a titolo di retribuzione professionale docenti relativamente agli anni scolastici dal 2014/2015 al 2017/2018”.

Per emettere la sua sentenza, il giudice ha fatto riferimento all’ampia giurisprudenza nazionale sulla questione. Senza dimenticare che ci sono anche chiare indicazioni da parte dell’Unione europea che spinge per equiparare i diritti dei precari a quelli dei docenti di ruolo, auspicando la scomparsa dei primi.

Posizione ingiusta e discriminante

Il giudice a Cosenza ha dunque condannato il ministero dell’Istruzione ritenendo più che legittimo il ricorso patrocinato dall’Anief per palese discriminazione, poiché i docenti non possono essere classificati in base alla durata del loro contratto da lavoro.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “siamo sempre più convinti che diritto alla riscossione di RPD e CIA mensili è stato calpestato da una posizione imposta dall’amministrazione che si sta rivelando ingiusta e discriminante: nella lista dei lavoratori della scuola danneggiati ci sono anche i precari del personale e tutti i supplenti “Covid”: tutti i supplenti, ma anche gli assunti in ruolo dopo uno o più anni di supplenze, anche brevi, possono verificare le loro posizioni per verificare se vi sono somme non pagate loro dall’amministrazione pubblica. Per farlo, Anief ha a disposizione un calcolatore gratuito on line, così da verificare se vi sono i presupposti di avviare i ricorsi in Tribunale”.