Scuola

Immissioni in ruolo docenti: 50mila assunzioni nel 2022

Le proteste dei sindacati nei confronti della riforma del reclutamento scolastico, che si concretizzano nella proclamazione dello sciopero generale previsto per il 30 maggio e che potrebbe mettere a rischio anche il regolare svolgimento degli scrutini, non scalfisce l’ottimismo del ministro Bianchi e la sua convinzione di essere di fronte a dei provvedimenti pensati per il bene della scuola e dei docenti che hanno già prodotto ottimi risultati e che altrettanto faranno nei prossimi anni.

Calo di studenti nei prossimi anni

Il ministro Bianchi snocciola i dati che testimonierebbero i risultati prodotti dal Governo: “Nei prossimi anni avremo una riduzione significativa dei nostri studenti perché l’Italia sta attraversando un inverno demografico: in 10anni avremo o una riduzione di 1mln e 400 mila studenti”, ma “tutte le risorse che derivano dalla denatalità rimarranno nella scuola anche per favorire una nuova natalità. Abbiamo stabilizzato l’organico fino al 2026 e anche dopo, fino al 2032, le risorse rimarranno nella scuola”.

Lo ha detto il ministro dell’Istruzione in occasione delle celebrazioni per i 35 anni di Erasmus, nell’ambito del Festival d’Europa 2022.

“In questo contesto la scuola è chiamata ancora di più a svolgere la sua funzione di accompagnare ragazzi e famiglie nella loro vita, per costruire personalità solide, capaci, con lo spirito di chi vuole andare oltre. Una scuola che vuole dare a tutti le stesse opportunità – ha precisato Bianchi – per questo abbiamo investito in asili nido oltre 2,5 miliardi”.

In arrivo altre 50mila assunzioni

Non ci sono solo gli interventi per favorire il reclutamento dei docenti nelle intenzioni del Governo, ma anche interventi strutturali per permettere alle scuole di essere luoghi migliori e più sicuri per gli studenti italiani:

“Abbiamo già assunto con concorso più di 110 mila docenti e ne assumeremo altri 50 mila quest’anno e altri 70mila entro il 2024. Quindi abbiamo addirittura anticipato il turnover. Per chi vuole insegnare abbiamo costruito un percorso chiaro: dopo la laurea magistrale sono previsti 60 crediti di un percorso garantito dalle università e partecipato dalle scuole, con un massiccio ricorso al tutoraggio dei nostri docenti migliori – ha spiegato Bianchi – Abbiamo già messo a bilancio 50 milioni perpetui per sostenere questa formazione iniziale che non deve riguardare solo la didattica delle materie specifiche ma che deve riguardare anche competenze non cognitive. Una formazione che deve essere per tutti, in orario di lavoro. Per questo, investiremo 800 milioni di euro del Pnrr per la formazione di 650mila docenti entro il 2025. E poi una formazione aggiuntiva, legata ad una contrattazione collettiva, che riguarderà invece le attività di gestione della scuola, che servono a gestire le attività di tutoraggio”.