Scuola

Concorsi scuola annuali: chi potrà accedere con la fase transitoria

Prima la conclusione affrettata che ha portato al decreto sulla riforma reclutamento docenti, tra le polemiche di sindacati e forze politiche che avrebbero preferito un’altra formula e una discussione preliminare più approfondita che potesse portare a un testo maggiormente condiviso. Ora un rallentamento delle operazioni, con l’attesa per il testo definitivo della riforma del reclutamento docenti.

Una pausa di riflessione?

Il motivo potrebbe essere una riflessione da parte del Ministero su alcuna criticità emerse dopo la pubblicazione del decreto, e che potrebbe portare ad alcune correzioni prima del testo definitivo. La riforma dovrà essere approvata entro giugno, dunque di fatto un mese di tempo per fare in modo che parte un meccanismo che consenta le 70mila immissioni in ruolo entro il 2024 promesse dal ministro Bianchi, cui i sindacati non danno molto credito.

Il testo del decreto, per diventare legge, dovrà passare il vaglio del Parlamento e dunque potrà essere soggetta a ulteriori modifiche. In ogni caso se si vorrà attuare la novità basilare della riforma, quella dei concorsi annuali, i tempi dovranno necessariamente essere più ristretti.

Due percorsi separati

La riforma al momento prevede due percorsi separati, uno finalizzato alla formazione iniziale dedicato ai neolaureati e uno dedicato ai precari con tre anni di servizio.

La formazione iniziale, abilitazione e accesso all’insegnamento nella scuola secondaria prevede

  • Un percorso universitario abilitante di formazione iniziale (corrispondente ad almeno 60 crediti formativi), con prova finale
  • Un concorso pubblico nazionale con cadenza annuale
  • Un periodo di prova in servizio di un anno con valutazione conclusiva

Il percorso di formazione abilitante è previsto dopo la laurea oppure durante il percorso formativo. Si andrebbe ad aggiungere ai crediti necessari per il conseguimento del proprio titolo. Scatterà poi un periodo di tirocinio nelle scuole, che precederà la prova finale composta da lezione simulata. Lo scopo è verificare la conoscenza dei contenuti disciplinari e la capacità di insegnamento.

I concorsi annuali

Grazie all’abilitazione, si potrà accedere ai concorsi annuali. Chi vince il concorso dovrà superare un anno di prova, che, che si concluderà con una valutazione utile a verificare le competenze didattiche acquisite dal docente. Poi l’immissione in ruolo.

La fase transitoria prevede che chi già insegna da almeno 3 anni nella scuola statale acceda direttamente al concorso, previa acquisizione di 30 crediti universitari e svolgimento della prova di abilitazione per poter passare di ruolo.