Scuola

Formazione docenti: entro il 2025 formati 650mila insegnanti sul digitale

Le critiche inerenti la nuova riforma del reclutamento voluta dal ministro Bianchi non stanno mancando. Da parte dei sindacati e da parte delle forze politiche che avrebbero gradito un confronto maggiore prima dell’approvazione di un decreto che è sembrato una soluzione eccessiva per una riforma che è urgente ma che avrebbe avuto bisogno di una “gestazione” più ragionata.

Recrudescenza del precariato

Anche per questo il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sente il bisogno di descrivere nei dettagli i propositi del ministero e i vantaggi che questa riforma porterà a tutto il mondo della scuola e degli insegnanti nel prossimo futuro. elle 70mila immissioni in ruolo entro il 2024 ha già parlato molte volte, provocando lo scetticismo dei sindacati che temono invece una recrudescenza del precariato. Adesso il ministro ha illustrato altri dettagli nel corso della cerimonia di apertura del ‘Festival della Comunicazione non ostile’ a Trieste.

Il numero uno di Viale Trastevere ha toccato vari argomenti, tra i quali uno particolarmente importante per la modernizzazione della scuola: la formazione entro il 2025 di 650mila insegnanti al digitale.

Uso responsabile e critico del digitale

“Dobbiamo formarli – ha spiegato – non solo all’uso del digitale, ma ad educare poi le persone ad un uso responsabile e critico del digitale“.

“Perché non possiamo avere il rischio di cadere dentro le trappole. Si dice ‘io navigo’ in Internet: metafora, ma cos’è l’altra metafora? io naufrago in internet. E sono tanti che naufragano“, prosegue Patrizio Bianchi.

“Quando si ragiona solo per sigle cominciate a diffidare. Pnrr, vuol dire Piano nazionale di ripresa e poi c’è la parola magica ‘Resilienza’, che è la capacità non soltanto di subire il colpo ma anche di reagire cambiando“, aggiunge Bianchi a proposito del piano del Pnrr.