Scuola

Organico Covid Ata e docenti: sì alle indennità accessorie

In attesa di capire quale sarà il destino dell’Organico Covid per il prossimo anno scolastico (al momento la proroga è consentita fino a fine lezioni, poi si vedrà ma non c’è molto ottimismo in merito) arriva la conferma che anche per questo contingente ha diritto a recepire indennità accessorie che, in caso di ricorso, potranno essere percepite dal docente a titolo di retribuzione professionale docenti (RPD).

L’utilità del personale Covid

Ricordiamo che l’organico Covid è un contingente costituito da supplenti Ata e docenti assunti per far fronte all’emergenza sanitaria correlata alla pandemia, per consentire alle scuole di rimediare alla cronica insufficienza del personale che con esigenze di sanificazione, pulizia e gestione di ingressi e uscite è stata particolarmente pressante.

Secondo il Tribunale di Ancona, anche questo contingente ha diritto a recepire indennità accessorie che, in caso di ricorso, potranno essere percepite dal docente a titolo di retribuzione professionale docenti (RPD). L decisione è stata presa con una sentenza in favore di un docente che si era rivolto a Flc Cgil per ottenere il riconoscimento del diritto a percepire tali importi (RPD) in relazione ai periodi lavorati con supplenze brevi e saltuarie.

La decisione del tribunale

La decisione è stata presa dal Giudice del lavoro del Tribunale di Ancona secondo cui erano fondate le rimostranze del lavoratore e le argomentazioni del sindacato. Il risultato è stata la condanna nei confronti del Ministero dell’Istruzione a pagare la RPD oltre interessi e rivalutazione.

A questo ricorso è ancora possibile ancora aderire per ottenere l’indennità da parte di tutti i docenti e personale ATA che hanno svolto periodi di lavoro brevi e saltuari, i cui stipendi finora sono risultati carenti di queste indennità accessorie.

Il futuro dell’organico Covid

Come detto se non ci saranno sorprese in positivo, a fine giugno scadranno tutti i contratti In merito il ministro Bianchi, ha dichiarato che: “Stiamo affrontando questa fase con l’uso massiccio del personale Covid, che non avremo più in settembre. Abbiamo un problema di personale, ma non possiamo pensare di affrontare una crisi di questo tipo – lamenta il ministro riferendosi alla situazione Ucraina – sempre facendo leva sull’entusiasmo degli insegnanti. La scuola italiana ha bisogno di risorse, di persone, di supporto sul territorio, l’ho detto chiaramente al Mef”.