Scuola

Riforma reclutamento docenti: con i percorsi allungati diventare docenti più difficile

Ci sarà molto da discutere prima del varo definitivo della riforma reclutamento insegnanti voluta dal ministro Bianchi che sta incontrando le resistenze di forze politiche e sindacati convinti che molti aspetti siano da vagliare opportunamente e da limare con attenzione per non rischiare di perdere un’importante occasione per il mondo della scuola e degli insegnanti in particolare.

Il tema della formazione iniziale dei docenti

Uno degli aspetti sui quali ci sarà maggiormente da dibattere riguarda la formazione iniziale dei docenti, attualmente disegnata in maniera molto complessa e difficoltosa dal ministro nella bozza di riforma presentata ai sindacati:

“Avviare un confronto, anche preventivo, per dare nuove regole per la formazione iniziale degli insegnanti, affinché l’esperienza avuta con le scuole di specializzazione non si esaurisca in percorsi più lunghi e più inutili, che vanno a invecchiare i giovani che vogliono insegnare e che non portano al reclutamento di chi passa per questi percorsi per diventare docente”.

Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief e segretario confederale Cisal, ha esposto le proprie perplessità nel corso dell’incontro tenuto con il ministro dell’Università e ricerca, Maria Cristina Messa, in cui si è affrontato il tema della riforma dei titoli di abilitazione.

Riconoscimento del servizio svolto

Pacifico ha spiegato, durante una videointervista all’agenzia Teleborsa, che sulle abilitazioni “è importante semplificare le procedure, non complicarle. Sempre senza dimenticare i tanti precari, che hanno diritto anche loro al riconoscimento del servizio che hanno svolto e quindi alla stabilizzazione del rapporto di lavoro”.

In generale, “per quanto riguarda il tema della scuola, in particolare per il rapporto scuola-università, abbiamo sottolineato la necessità impellente di un confronto con entrambi i Ministri e ministeri, per le scelte che riguarderanno il tutoraggio attivo fin dal terzo anno delle scuole secondarie, per avvicinare gli studenti al mondo universitario”.

Il dottorato di ricerca

Il leader Anief ha anche esposto le sue perplessità su quello che dovrà essere il percorso universitario. Come Cisal l’organizzazione sindacale ha “chiesto al ministro Cristina Messa degli interventi, in primo luogo per realizzare la riforma che individua nel dottorato di ricerca un titolo valido per l’accesso alla Pubblica amministrazione e soprattutto un titolo da valorizzare”.

Secondo Pacifico, bisogna riservare attenzione anche a un altro aspetto: “non vanno poi dimenticate le ultime riforme approvate nella legge di bilancio, che hanno previsto dei salari aggiuntivi per i tecnologi degli enti vigilati dal Ministero dell’istruzione, ma non per i ricercatori tecnologi degli enti non vigilati”.