Scuola

Organico Docenti 2022/2023: la ripartizione regionale dei 770 mila posti

Disponibile la ripartizione regionale presentata dal ministero dell’istruzione ai sindacati relativa all’organico docenti per l’anno scolastico 2022/2023. Il totale ammonta a circa 770 mila posti disponibili. Non si tratta di una nuova ripartizione regionale, ma una ripartizione basata sul fatto che rispetto allo scorso anno non ci sono sostanziali novità a livello quantitativo, per cui le stime restano le stesse.

La novità degli insegnanti di scienze motorie

Tra questi, figurano anche i docenti appartenenti ai nuovi insegnanti di scienze motorie che saranno assunti nella scuola primaria. Infine c’è da considerare l’aumento dei posti sul sostegno. Si aggiungerà anche un organico ulteriore per ridurre il fenomeno del sovraffollamento scolastico.

L’organico dei docenti per il prossimo anno scolastico è stato comunicato dal ministero ai sindacati. Contiene alcune buone notizie, come quelle relative all’aumento dei posti per ridurre le classi pollaio, l’aumento del sostegno e gli insegnanti di scienze motorie. Ma non è ancora abbastanza per risolvere il problema del precariato e della supplentite cronica che affligge la scuola italiana.

Numeri sostanzialmente invariati rispetto allo scorso anno

A conferma che non ci sono grandi novità, nel complesso, il fatto che i numeri dovrebbero restare invariati rispetto allo scorso anno, ma cambierà per quel che concerne l’assetto interno, per quel che riguarda la distribuzione dei posti.

Negli istituti professionali ci sarà un aumento di posti ITP, ma diminuiranno i docenti laureati. Sono solo 8.741, invece, i posti saranno disponibili per la riduzione delle classi sovraffollate e 11.000 posti aggiuntivi per gli insegnanti di sostegno. Il totale porta a un organico complessivo di oltre 770 mila docenti. Questa la distribuzione a livello regionale dello scorso anno, che quest’anno risulterà come detto pressochè invariata e quindi costituisce un utile riferimento.

La ripartizione regionale

Abruzzo – 15.745 posti;
Basilicata – 8.170 posti;
Calabria – 27.597 posti;
Campania – 78.472 posti;
Emilia Romagna – 45.259 posti;
Friuli Venezia Giulia – 13.603 posti;
Lazio – 62.058 posti;
Liguria – 15.125 posti;
Lombardia – 99.826 posti;
Marche – 18.425 posti;
Molise – 3.974 posti;
Piemonte – 46.613 posti;
Puglia – 49.653 posti;
Sardegna – 20.207 posti;
Sicilia – 63.528 posti;
Toscana – 41.350 posti;
Umbria – 10.579 posti;
Veneto – 50.903 posti.