Scuola

Immissioni in ruolo decenti: 70mila nuove assunzioni entro i prossimi due anni

Il ministero si gioca molto sul tema della formazione nell’ambito della riforma del reclutamento. Il PNRR ha già incluso la formazione del personale scolastico tra le priorità da innovare in vista della riforma che prenderà vita nelle prossime settimane, e che non si esaurirà soltanto nel rivedere formula dei concorsi e abilitazione docenti.

Assicurare un continuo sviluppo professionale

Lo scopo del nuovo sistema, nelle intenzioni del governo, è quello di assicurare un continuo sviluppo professionale e di carriera del personale scolastico. Per fare questo, verrà incentivata la formazione stessa dei docenti e verrà agevolata mediante l’istituzione di una Scuola di Alta formazione e formazione continua per dirigenti scolastici, insegnanti e personale ATA.

La Scuola di Alta Formazione, in linea con le esigenze anche legate alla pandemia ma non solo, garantirà la fruizione di corsi di formazione dotata di un comitato tecnico-scientifico di elevato profilo professionale. Le funzioni amministrative saranno garantite dal Dipartimento per il sistema educativo di istruzione formazione.

Investimenti per 34 milioni di euro

Parteciperanno a questa iniziativa Indire, Invalsi e Università italiane e straniere. In questo modo il ministero intende assicurare al personale scolastico degli standard qualitativi in linea con quelli europei.

In questo modo si assicurerà la crescita continua dei docenti che non si esaurirà dunque nella fase dell’abilitazione ma che garantirà standard aggiornati agli alunni per quel che riguarda metodologie e contenuti dell’insegnamento.

I fondi stanziati per la scuola di Alta formazione sono pari a 34 milioni di euro.

Immissione in ruolo di 70.000 docenti

Dunque la riforma punta non solo sulla formazione iniziale, ma anche e soprattutto su quella che accompagna la carriera. La riforma del reclutamento garantirà l’immissione in ruolo di 70.000 docenti entro il 2024. Parte integrante dell’attuazione di questo piano sarà la messa a punto della nuova struttura dei concorsi, che potranno essere effettuati con cadenza annuale unicamente nel caso in cui si decidesse di proseguire con la tanto criticata formula delle prove con quiz a crocette.