Graduatorie, Gps e supplenze

Rinnovo Gps a giugno: valgono anche i titoli acquisiti a luglio?

Sono molti i modi in cui i diritti dei precari del mondo della scuola negli ultimi anni si sono manifestati. Una situazione che nonostante le tante recenti sentenze e le indicazioni dell’Unione europea, tende a non migliorare. Il caso più eclatante riguarda la condizione dei docenti che non ottengono contratto a tempo indeterminato nemmeno dopo i 36 mesi di servizio massimi previsti dalla stessa UE. Ma in alcuni casi la situazione non migliora nemmeno quando riescono a entrare in ruolo.

Rinnovo Gps a giugno

Sul rinnovo delle Gps: “Sarebbe illogico che ciò non avvenisse. Probabilmente si arriverà a giugno e a quale punto sarebbe un errore non inserire coloro che a luglio acquisiranno il nuovo titolo. Le graduatorie finali non saranno pronte prima di agosto. Quindi dovrà essere attuato il principio di affidamento, che fa rispettare le regole. Per quale motivo, si dovrebbe negare l’inserimento nelle graduatorie provinciali per le supplenze, come pure l’aggiornamento?”.

I precari continuano ad essere vessati

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief ricorda che “purtroppo i precari continuano ad essere vessati, sia in fase di ricostruzione di carriera, con i servizi da precario non considerati per intero e recuperati attraverso il giudice, sia quando chiedono accesso alla mobilità ma gli viene negata pur essendoci i posti per avvicinarli agli affetti: i neo assunti a tempo indeterminato, ad esempio, non possono fare domanda di trasferimento dopo l’anno di prova e quindi rimanere lontano dalle famiglie”.

Ecco perchè “il contratto che gestisce la mobilità del personale scolastico va cambiato; perché dietro le persone ci sono le storie e le esigenze delle famiglie. Basti pensare ai docenti ‘immobilizzati’, che vorrebbero in molti casi fare un passaggio di ruolo ed invece rimangono bloccati lontano da casa anche per diversi anni”.

Firma del nuovo contratto collettivo nazionale

Anief non è presente alle contrattazione, dal momento che “c’è una norma che dice che non può partecipare al tavolo della mobilità, ma anche alla contrattazione d’Istituto, chi non firma il Ccnl. La prossima estate questo vincolo finirà, con la firma del nuovo contratto collettivo nazionale: da quel momento, le Rsu o i terminali associativi di Anief potranno cambiare i contratti d’istituto, ma anche quelli nazionali”. Il presidente del sindacato autonomo ha anche ricordato che “il personale con figli fino a tre anni ha la possibilità di presentare domanda di assegnazione ‘temporanea’: non tutti lo sanno”.