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Organico Covid Ata: alcune regioni prorogheranno i contratti, altre no

Nuova presa di posizione da parte dei sindacati sul delicato tema del rinnovo fino alla fine dell’anno scolastico dei contratti del personale scuola assunto come Organico Covid. Le scadenze attuali sono fissate al 31 marzo, e il conto alla rovescia è già iniziato e corre veloce, se si considera che mancano tre settimane circa al licenziamento di qualcosa come 55mila dipendenti della scuola.

Apprensione dei dirigenti scolastici

Il cui dramma personale e lavorativo è solo una parte del problema: il restante problema è tutto sulle spalle dei dirigenti scolastici e delle scuole che, se non cambierà nulla, dovranno fare a meno da un giorno all’altro di un contingente troppo prezioso.

I giorni passano ma il problema rimane, come spiegato dal ministero: la volontà di rinnovare i contratti c’è, quello che non c’è sono i fondi a disposizione. La promessa del Governo gioca sull’equivoco del “possono essere prorogati” e non “devono” o “saranno” con cui è stata affrontata la questione. Al momento il Governo conferma che la proroga ci sarà e non arriva alcuna smentita, ma di annunci ufficiali nemmeno l’ombra.

Servono 200 milioni di euro

Per sollecitare azioni da parte del Governo, scendono ancora una volta in campo i sindacati, nello specifico Flc Cgil che lancia un appello all’esecutivo: “Il prolungamento di questi contratti fino al 31 marzo è stato reso generale ed esteso al personale ATA proprio perché si prevedeva il reperimento di ulteriori risorse per una copertura fino al 30 giugno, ma ad oggi, mancano all’appello circa 200 mln di euro per finanziare la proroga fino al termine delle attività didattiche.

La FLC GIL chiede a tutti gli attori coinvolti, i ministri dell’Istruzione e dell’Economia, di provvedere con celerità e responsabilità a stanziare le risorse necessarie alla proroga dei contratti Covid.

Rinnovi in alcune regioni, in altre no

I supplenti Covid, circa 55.000 tra lavoratrici e lavoratori, non possono essere lasciati nella totale incertezza o in balia delle differenze regionali che si verificheranno alla scadenza del 31 marzo, con regioni che prorogheranno i contratti ed altre no.

Il Ministero da tempo si è espresso positivamente sulla soluzione della copertura finanziaria e l’evoluzione dei contagi di questi giorni, sta lì a dimostrare che del personale covid nelle scuole c’è ancora, estremamente, bisogno”