Scuola

Organico Covid Ata: prima la proroga, poi la stabilizzazione a tempo indeterminato

Inizia una nuova settimana all’insegna dell’attesa per il rinnovo dei contratti relativi all’organico Covid. La scadenza attuale è fissata a fine marzo, ma l’intenzione del Ministero, su spinta dei sindacati, è quella di arrivare almeno fino alla fine dell’anno scolastico. Diciamo almeno perchè la reale intenzione dei sindacati, spalleggiati da diverse forze politiche, è quella di fare in modo che l’organico Covid sia trasformato in organico di diritto, alla luce delle esigenze manifestate in questi mesi dalle scuole.

Proroga slegata dallo stato di emergenza

Che adesso non possono più fare a meno di una forza lavoro cui compiti non spariranno con la fine dello stato di emergenza. Il fatto che la proroga dell’organico Covid sia slegata dallo stato di emergenza è un buon segnale, ma non sufficiente a trasmettere completo ottimismo circa il buon esito della vicenda.

Il problema è paradossalmente semplice ma alla fine molto complicato: la difficoltà del Governo nel reperire le risorse sufficienti a rinnovare tutti i contratti. Si aspetta una risposta del Mef in questo senso.

Prima la proroga, poi la stabilizzazione

Lucia Bonaffino, preside e responsabile Scuola del PD Unione provinciale di Palermo, ha assicurato che i lavori proseguono alacremente e che non si tratta di un tema dimenticato: “Seguiremo con attenzione il lavoro del Ministero per reperire i fondi necessari entro il 31 marzo”. Lo scopo è andare oltre rispetto alla scadenza di giugno e stabilizzare l’organico aggiuntivo docente e Ata, anche dopo l’emergenza Covid, “così da garantire finalmente ciò che alla scuola serve: meno alunni per classe, sicurezza e cura degli ambienti di apprendimento,” continua la Bonaffino.

Il problema dei fondi

Sono 55 mila, fra docenti e personale Ata, i supplenti Covid in attesa della proroga dei contratti fino al termine dell’anno scolastico in corso.

Dopo la riunione con le organizzazioni sindacali – spiega Lucia Bonaffino – il ministero dell’Istruzione ha assicurato la volontà di prorogare i contratti, ma affichè ciò avvenga occorre avere le risorse necessarie, che ammontano in totale a 200 milioni di euro. Al momento sono disponibili circa 60 milioni di euro di risparmi relativi al 2021 e il cui riutilizzo richiede comunque un intervento legislativo. Urge peraltro recuperare la restante parte.