Scuola

Proroga organico Covid: marzo ultimo stipendio per docenti e Ata?

Il silenzio attorno alla proroga dei contratti Covid Ata e docenti si fa sempre più assordante, man mano che ci si avvicina alla scadenza del 31 marzo, fissata dal Governo. Una scadenza che doveva essere provvisoria, e che doveva servire da ponte per poi arrivare al prolungamento fino alla fine dell’anno scolastico, quindi a giugno, di tutto l’organico Covid.

Ultimo mese di stipendio?

Ma è bene ammettere che ci si aspettava da più parti che fosse già arrivata la conferma ufficiale di una proroga che a questo punto sempre più in bilico. Incertezza che rappresenta un problema in primis per gli appartenenti all’organico Covid, che non sanno quindi se quello di marzo sarà l’ultimo mese di stipendio sul quale potranno contare.

Ma che rappresenta anche un problema per le scuole, perchè come hanno sottolineato più volte i dirigenti scolastici, non si può prescindere in questo momento da tutto il personale facente parte dell’organico Covid. Le scuole rischierebbero davvero di andare in tilt. Nonostante la pandemia stia allentando la presa e si intraveda una primavera e un’estate decisamente tranquilla.

Fine dello stato di emergenza

Ma le scuole hanno esigenze diverse, e la fine dello stato di emergenza, che sarà probabilmente sancita a fine marzo, non cancellerà con un colpo di spugna tutte le necessità della scuola. Per questo si aspetta e si spera che ogni giorno possa essere quello buono per l’annuncio del rinnovo fino a giugno dell’organico Covid.

Il decreto numero 1 del 12 gennaio 2022 del ministero dell’Istruzione recitava che:

“Gli incarichi temporanei, compatibilmente con le risorse finanziarie assegnate, possono essere prorogati fino al 31 marzo 2022. L’Amministrazione si riserva di effettuare un’apposita ricognizione delle risorse disponibili nel mese di Febbraio e di fornire ulteriori indicazioni in merito alla eventuale prosecuzione degli incarichi sino al termine delle lezioni”.

L’impegno dei sindacati e non solo

Quell’eventuale era da subito suonato come un campanello d’allarme. Poi nella nota dello scorso 28 dicembre il ministero specificava che “sarà cura dello scrivente Dipartimento, d’intesa con il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione e con i competenti uffici scolastici regionali, fornire ulteriori indicazioni per la prosecuzione dei rapporti contrattuali fino al termine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022“.

Per il momento tutto tace, nonostante l’impegno dei sindacati. Cisl Scuola chiede di “conoscere lo stato di avanzamento del monitoraggio e la conseguente eventuale esigenza di risorse aggiuntive necessarie per conseguire l’obiettivo del mantenimento in servizio fino a giugno del personale docente ed ATA attualmente già assunto con contratto a tempo determinato“.

“Non farò mancare il mio sostegno per questo“, aveva promesso la sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia: “Abbiamo già scritto la norma che li svincola dallo stato d’emergenza. Il tema resta quello delle risorse“.