Scuola

Stabilizzazione docenti precari: niente tirocinio, concorso con 36 crediti

Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma ci sono buone probabilità che il nuovo reclutamento per la scuola secondaria secondo il Ministro Bianchi passi attraverso una riforma che punti sull’acquisizione di crediti e un tirocinio. Per diventare insegnanti, in base a un sistema di reclutamento che potrebbe essere varato a inizio 2022, serviranno 60 crediti universitari nel settore pedagogico. Di questi, 24 dovranno essere di tirocinio.

Stabilizzazione dei precari

Basteranno invece soltanto 36 crediti per la stabilizzazione dei docenti precari e per diventare insegnante, perchè in virtù della loro esperienza pregressa, non verrà richiesto loro il tirocinio. Si tratta per il momento di anticipazioni e per avere maggiori garanzie è bene attendere il decreto che confermerà la riforma. Ma ci sono buone possibilità che il testo definitivo contenga molte di queste indicazioni.

Chi avrà i 60 credito, otterrà l’abilitazione e solo allora potrà prendere parte al concorso. Concorso che sarà ulteriormente semplificato rispetto a quello attuale e che dovrebbe avere cadenza annuale. La struttura del nuovo concorso dovrebbe prevedere una sola prova scritta a risposte chiuse. Dunque rispetto alla forma attuale, già semplificata, ulteriore semplificazione con cancellazione della prova orale.

Concorsi ancora più semplificati

I candidati che supereranno il concorso, potranno passare all’anno di formazione e prova, che prevede poi una valutazione finale. Se la valutazione finale avrà anch’essa esito positivo, si potrà passare alla definitiva conferma in ruolo. Il decreto scuola dovrebbe essere avviato i primi mesi del 2022.

Il senatore della Lega Mario Pittoni: “Si va verso un tavolo specifico per la scuola. Speriamo non serva solo a prendere tempo col rischio che decisioni importanti arrivino troppo tardi…”

Lauree abilitanti anche per l’insegnamento

Il decreto sembra voler proseguire il progetto delle lauree abilitanti nelle professioni sanitarie, recentemente approvato dal Parlamento.

Insomma qualcosa di molto simile a quanto già avviene con la scuola primaria e dell’infanzia, dove per accedere è necessario avere la laurea in scienze della formazione primaria, già titolo abilitante per accedere ai concorsi o iscriversi in graduatoria.