Scuola

Sciopero scuola domani 19 novembre 2021: in piazza studenti anche dell’Università

Domani 19 novembre è previsto uno sciopero scuola degli studenti in tutta Italia per protestare in nome del diritto allo studio e ai trasporti e di una didattica alternativa. Lo sciopero coinvolgerà scuole e atenei di tutta Italia, soprattutto nelle grandi città come Milano, Torino, Roma e Napoli dove sono previsti disagi e manifestazioni.

Mancanza di investimenti dello Stato

I motivi per scioperare, secondo gli studenti sono tanti. I temi sono quelli noti dell’ultimo periodo e quelli storici che affliggono la scuola italiana. Green pass, dad, continuità didattica: gli studenti di scuola e università protestano domani in piazza, nella giornata di venerdì 19 novembre. Le richieste sono tante, ma in particolar modo si concentrano sulla mancanza di investimenti da parte dello Stato in merito a diritto allo studio e trasporti, didattica alternativa e garanzia del benessere psicologico.

“Per l’ennesima volta siamo rientrati a scuola e tutte le carenze strutturali del nostro sistema educativo si sono mostrate con ancora più chiarezza – sottolinea Luca Redolfi, coordinatore dell’Unione degli studenti -. Scuole pericolanti, trasporti affollati e insufficienti, didattica nozionistica, diritto allo studio negato sono solo alcuni dei motivi per i quali le studentesse e gli studenti si mobiliteranno in tutto il Paese”. Ma le problematiche per l’Unione degli studenti non sono solo queste: “Sono necessari investimenti per la scuola pubblica – continua Bianca Chiesa, dell’esecutivo nazionale – in materia di trasporto pubblico, edilizia e diritto allo studio, ed è necessaria una riforma totale dell’istruzione, che sappia rinnovare la didattica e immaginare un nuovo modello di scuola inclusiva che sappia trasformare la società”.

In piazza anche il mondo dell’Università

A protestare anche gli studenti dell’università. “Dopo la pandemia ci saremmo aspettati una risposta significativa dal governo ai bisogni degli studenti – sottolinea Lorenzo Morandi di LINK Coordinamento Universitario – e invece in legge di bilancio non c’è nemmeno un euro per noi. Vogliamo l’innalzamento della no tax area per le tasse universitarie almeno a 30.000 di Isee, verso la gratuità dell’istruzione; vogliamo agevolazioni e misure reali di sostegno sugli affitti e sui trasporti, fondi per ampliare e riqualificare gli spazi universitari. Il 19 novembre vogliamo portare al centro i nostri bisogni e le nostre proposte, la politica ci deve ascoltare”. Da qui le riflessioni sulla legge di bilancio – a detta degli universitari – poco incisiva per far cambiare rotta a scuola e università.

Incontro Ministero-sindacati: rischio di altri scioperi

Il tutto mentre oggi si è svolto un importante incontro tra Bianchi e i sindacati che dovrebbe servire propri a scongiurare ulteriori scioperi, questa volta ancora più massicci ed estesi. I sindacati chiedono uno stanziamento di risorse maggiore nella legge di bilancio 2022 per il personale amministrativo, docente ed educativo delle scuole.

Partecipa all’incontro anche l’Anp: “Il docente sia remunerato quanto un funzionario del ministero altrimenti il docente verrà sempre percepito nella società come un soggetto di serie B”, sottolinea Antonello Giannelli, numero uno dell’Anp. Secca la risposta del ministro: “Si tratta di una battaglia che dobbiamo combattere insieme”.

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