Scuola

Abilitazione insegnamento: addio 24 Cfu, scoppia la polemica

La riforma dell’abilitazione all’insegnamento prevede uno schema secondo cui sarà necessario prima abilitarsi per poter partecipare ai concorsi. Il tutto passerà attraverso l’acquisizione di 60 crediti universitari. Sullo sfondo, una semplificazione massima del concorso scuola, che sarà composto da una sola prova scritta e seguito dall’anno di formazione e prova. Una semplificazione utile, nelle intenzioni del ministero, a favorire l’attuazione annuale dei concorsi stessi.

Addio al requisito dei 24 Cfu

Questo comporterà, o comporterebbe, perchè il condizionale è d’obbligo fino a quando la riforma dell’abilitazione all’insegnamento non sarà ufficializzata, l’addio al requisito dei 24 CFU in discipline pedagogiche, antropologiche e psicologiche. Il ministro Bianchi ha avuto modo più volte di sottolineare come non sia più considerato un requisito sufficiente a garantire una adeguata preparazione didattica agli aspiranti docenti.

I requisiti

Questo sta causando il malcontento dei candidati al concorso di educazione motoria alla primaria, che prevede la necessità di uno dei seguenti requisiti:

  • laurea magistrale LM-67 Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative»
  • laurea magistrale classe LM-68 «Scienze e tecniche dello sport
  • laurea magistrale nella classe di concorso LM-47 Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie
  • titoli di studio equiparati alle predette lauree magistrali ai sensi del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 9 luglio 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 7 ottobre 2009, n. 233:
  • laurea 53/S Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie
  • 75/S Scienze e tecnica dello sport
  • 76/S Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative

Scoppia la polemica

Per loro il requisito dei 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche di cui al DM 616/2017 resta fondamentale per partecipare a un concorso che sarà abilitante.
Gli insegnanti del coordinamento nazionale scienze della formazione primaria, ritengono ingiusta questa disparità di trattamento: “se per le scuole secondarie ci si potrà abilitare solo in virtù di questi nuovi requisiti, perché i laureati in Scienze motorie, che insegneranno nella scuola primaria (come da bozza della Legge di Bilancio 2022) non dovranno possedere gli stessi requisiti didattici e pedagogici?”

E inoltre, “perché gli attuali abilitati per la scuola primaria e dell’infanzia, con la laurea quinquennale in Scienze della Formazione Primaria, se in possesso dei requisiti richiesti, non potranno accedere ad altre classi di concorso?”

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