Scuola

Green Pass scuola: solo ai vaccinati, niente più tampone, il Governo ci pensa

Il Governo sta pensando di inasprire ulteriormente le regole per ottenere il Green Pass scuola e la certificazione verde in generale, per spingere gli italiani ancora senza immunizzazione a provvedere quanto prima e soprattutto a dare una spinta importante alla terza dose. L’aumento dei contagi è ancora sotto controllo ma comunque in aumento. E allora il Governo vuole correre ai ripari per evitare che in Italia succeda ciò che già sta avvenendo in altri Paesi come la Germania, dove si ipotizza addirittura un lockdown.

Il Governo prende tempo

Il Governo per il momento prende tempo, ma mentre monitora l’evoluzione della curva dei contagi, mette in conto un inasprimento delle regole relative al Green Pass. Che se già ora causa manifestazioni e proteste, in caso di ulteriori restrizioni scatenerebbe di certo una nuova ondata di manifestazioni. L’idea del Governo è concedere il Green Pass unicamente a chi ha effettuato la vaccinazione o è guarito dal Covid. Addio dunque all’alternativa di tamponarsi nelle 48 ore precedenti all’esibizione del Green Pass per accedere a luoghi di lavoro, cinema, teatri, ristoranti etc.

Sono ancora 7 milioni gli italiani che non hanno ancora ricevuto una dose, e che anche in virtù dell’alternativa del tampone non sono stati ancora convinti. E poi c’è la necessità di inoculare la terza dose prima possibile. Il tutto in attesa del via libera per il vaccino anche nei bambini.

Altra ipotesi, quella di ridurre la validità del Green Pass dopo la seconda dose. La sensazione è che i dodici mesi attuali lascino scoperti dall’efficacia del vaccino. E così si potrebbe tornare ai nove mesi sanciti inizialmente.

La sentenza del Tar suggerisce prudenza

In tutto ciò è necessario valutare attentamente i risvolti legali dell’eventuale decisione di escludere il tampone tra le possibilità per ottenere il Green Pass. Proprio una recente sentenza del Tar del Lazio si era espressa favorevolmente circa la legittimità della certificazione verde, proprio in virtù della presenza dell’alternativa del tampone per ottenerlo.

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Se l’unica strada diventasse il vaccino, il Green Pass diventerebbe un obbligo vaccinale di fatto, molto di più di quanto è adesso, e questo potrebbe prestare il fianco a una nuova ondata di ricorsi, che in questo caso potrebbero essere accolti. Il Governo non vuole certo correre un rischio del genere, per cui la parola d’ordine è cautela e inasprimento delle misure solo se davvero i numeri dovessero suggerire la necessità di una severità maggiore delle regole.