Scuola

Concorso ordinario scuola secondaria: modifiche al bando su durata prove e programmi

C’è curiosità per capire quali delle indicazioni del Cspi verranno recepite dal Ministero e inserite, sotto forma di correzioni, nel bando definitivo per il prossimo concorso ordinario secondaria primo e secondo grado che dovrebbe vedere la luce nei prossimi giorni. Perchè di critiche e suggerimenti di modifiche ce ne sono, e nemmeno poche. Soprattutto, attengono alcuni aspetti strutturali e significative del concorso banditi nel 2020 e cristallizzato a causa della pandemia.

Prova scritta: troppo poco tempo a disposizione dei candidati

Uno degli elementi su cui si è soffermato il CSPI, e sul quale ha fornito parere di modifica al Ministero, riguarda la prova scritta, che costituisce di fatto l’apertura del concorso in virtù dell’abolizione della prova preselettiva in virtù delle semplificazioni introdotte per i concorsi pubblici dal decreto Brunetta.

Il Cspi ha proposto, proprio circa le caratteristiche della prova scritta, l’estensione dei tempi da 100 a 120 minuti e l’inserimento tra gli argomenti dei quesiti le seguenti: “unitamente a quelle pedagogico didattiche, indispensabili per il loro insegnamento”.

Esperimento già fallito

Un parere che certamente troverà d’accordo i sindacati e coloro i quali hanno avuto già modo di sperimentare sulla propria pelle la scarsità dei tempi indicati per la prova. Il riferimento è a coloro i quali hanno già provato la validità di questa tempistica concessa per lo svolgimento della prova scritta così strutturata, in occasione del concorso per le discipline STEM.

In quell’occasione, le critiche non sono mancate non solo per la natura complicata ed equivoca dei singoli quesiti, ma anche perchè numerosi candidati hanno lamentato l’impossibilità di poter concentrarsi per un tempo maggiore sul singolo quesito. Questo potrebbe essere uno degli aspetti sui quali i tecnici del ministero potrebbero concedere una deroga, relativamente alle novità da introdurre nel bando.

Programmi troppo vasti

Critiche anche per quel che concerne i programmi di studio: “I programmi disciplinari appaiono enciclopedici, eccessivamente generici e nozionistici, caratterizzati dalla tendenza a proporre tematiche e contenuti, trascurando sia le Indicazioni nazionali, in particolare quelle della scuola secondaria di primo grado e dei Licei, sia le Linee guida degli Istituti tecnici e dei professionali, tendenza testimoniata peraltro dalla scelta di titoli di paragrafi riferiti ad ambiti diversi da quelli presenti nelle Linee Guida e Indicazioni Nazionali”.

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