Scuola

Abilitazione insegnamento: cambia tutto per la scuola secondaria, le novità

Le novità della Legge di Bilancio interesseranno la scuola anche dal punto di vista dell’abilitazione insegnamento. Il ministero sta pensando a una riforma del reclutamento dei docenti che in un primo momento riguarderebbe soprattutto la scuola secondaria. Più lontana una riforma per quel che concerne il percorso per scuola di infanzia e primaria.

Assunzione a tempo indeterminato

L’abilitazione docenti che consentirebbe ai candidati di ottenere da nuovi laureati l’assunzione a tempo indeterminato, dovrebbe reintrodurre quella prova preselettiva proprio recentemente eliminata dal decreto semplificazione concorsi pubblici. In più dovrebbe prevedere dei test a risposta chiusa. Chi supera queste due fasi potrebbe accedere a un tirocinio con tutor che dovrebbe svolgersi soprattutto attraverso attività in classe. Resta confermato il concorso annuale.

I candidati al test dovranno disporre nell’ambito del curriculum degli studi universitari anche Cfu nelle materie pedagogiche. La formazione iniziale dovrà essere definita in intesa con l’università. E’ probabile che si proceda a una periodica continuità delle prove concorsuali. Lo scopo è rimpolpare l’organico docenti, con una calendarizzazione basata sui fabbisogni legati ai pensionamenti e al dimensionamento scolastico.

Bozza non piace ai sindacati

C’è già una bozza del Decreto che garantisce l’attuazione di concorsi annuali per la scuola secondaria, sulla base delle procedure semplificate introdotte dal Decreto Sostegni bis. I sindacati ne hanno già preso visione e non hanno fatto mancare le loro critiche, soprattutto per la parte riguardante a decisione, per le procedure in programma entro dicembre 2021, di non riaprire i termini di iscrizione nonostante sia passato ormai oltre un anno dalle iscrizioni stesse.

Al momento il concorso 2022 sembra escluso dalla logica prova preselettiva + tirocinio. Dovrebbe essere strutturato sulla base delle prove (niente preselettiva, scritta e orale) con successivo anno di prova previsto dal Decreto Sostegni bis. La vera riforma partirebbe poi dai prossimi concorsi scuola, che dovrebbero avere cadenza annuale.

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